Algeri, 12 novembre 2024 - La situazione nel Sahara Occidentale continua a deteriorarsi sotto l'occupazione marocchina. Negli ultimi mesi, le autorità marocchine hanno intensificato la repressione contro il popolo saharawi, violando sistematicamente i loro diritti fondamentali, in particolare il diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza.
Repressione in Escalata:
Malainin Lakhal, rappresentante permanente della Repubblica Sahrawi presso l'Unione Africana, ha denunciato la grave situazione in cui versa il popolo saharawi. Nonostante le ripetute richieste di un monitoraggio internazionale indipendente dei diritti umani, il Marocco continua a rifiutare qualsiasi forma di controllo, impedendo così di far luce sulle numerose violazioni commesse.
L'espulsione arbitraria di due attivisti norvegesi è solo l'ultimo esempio di questa strategia repressiva. Il regime marocchino sembra determinato a isolare il Sahara Occidentale e a impedire a qualsiasi osservatore esterno di documentare le atrocità commesse.
Difensori dei Diritti Umani nel Mirino:
Anche i difensori dei diritti umani saharawi sono vittime di questa repressione. Sultana Khaya e Aminatou Haidar, figure di spicco della società civile saharawi, sono state arrestate e torturate. Numerosi altri attivisti sono stati imprigionati arbitrariamente e sottoposti a maltrattamenti.
La Comunità Internazionale Resta Inerte:
Mentre le organizzazioni per i diritti umani denunciano da anni le violazioni commesse nel Sahara Occidentale, la comunità internazionale sembra disinteressata a questa crisi umanitaria. La Francia, in particolare, è accusata di sostenere apertamente il Marocco e di ostacolare qualsiasi tentativo di trovare una soluzione pacifica al conflitto.
L'Esilio e la Prigione: Il Calvario del Popolo Sahrawi:
Migliaia di saharawi vivono in esilio nei campi profughi algerini, mentre altri sono detenuti nelle carceri marocchine. Il caso di Gdeim Izik, dove nel 2010 si svolsero violenti scontri tra manifestanti saharawi e forze di sicurezza marocchine, rimane un simbolo della repressione subita dal popolo saharawi.
La situazione nel Sahara Occidentale è allarmante e richiede un'azione urgente della comunità internazionale. È necessario aumentare la pressione sul Marocco affinché rispetti i diritti umani e si impegni in un processo di negoziazione serio e trasparente con il Fronte Polisario, rappresentante legittimo del popolo saharawi.