Il Partito della Sinistra Europea ha invocato l'urgenza che i governi europei intervengano immediatamente per fare pressione sul governo marocchino a livello bilaterale e internazionale, al fine di adempiere i suoi obblighi di proteggere l'attivista Saharawi Sultana Khaya e di garantire il rispetto dei diritti umani nei territori del Sahara occidentale.
In una dichiarazione, il partito ha dichiarato il suo rifiuto categorico delle azioni aggressive contro Sultana Khaya e la sua famiglia per più di un anno agli arresti domiciliari che le sono state imposte nella città occupata di Boujdour senza alcuna base legale.
La sinistra europea ha affermato la sua amicizia e i suoi legami con i popoli saharawi e marocchino, invitando nello stesso contesto le varie autorità a prendere misure, proposte e attività in solidarietà con Sultana Khaya e la sua lotta per il diritto del suo popolo all'autodeterminazione.
Il comunicato aggiunge: "La questione dell'autodeterminazione del popolo sahrawi e del rispetto dei diritti umani dei suoi cittadini è tornata in prima pagina in questi giorni a causa del ritorno della guerra nel Sahara occidentale tra il Regno del Marocco e il Fronte Polisario".
A questo proposito, il partito ritiene importante ricordare lo status del Sahara occidentale dal punto di vista del diritto internazionale, quale territorio non autonomo in attesa di referendum per l'autodeterminazione.
Ha inoltre chiarito che la violenza praticata dalle forze di sicurezza marocchine contro attivisti e militanti sahrawi è un esempio dei modelli violenti e autoritari della macchina repressiva dello Stato e del governo marocchino.
Il Partito della Sinistra Europea ha concluso che le gravi violazioni nel Sahara occidentale sono ripugnanti e inaccettabili che devono essere condannate e adottate sanzioni, come espresso dal Relatore speciale delle Nazioni Unite sui difensori dei diritti umani.
