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Vertice Spagna–Marocco: Un incontro affrettato che lascia intatte le tensioni sul Sahara Occidentale



Madrid, 5 dicembre 2025 - Il XIII incontro ad alto livello tra Spagna e Marocco, celebrato a Madrid, si è concluso con un bilancio modesto e molte domande aperte. Convocato in maniera repentina da Rabat, il vertice si è svolto in un clima di opacità inusuale e senza la partecipazione delle Isole Canarie, Ceuta e Melilla, nonostante le ripetute richieste dei tre territori direttamente coinvolti nei dossier in discussione.

Per il governo marocchino, l’appuntamento aveva un’evidente finalità politica interna: mostrare un successo diplomatico in un momento in cui Rabat intensifica la sua offensiva sul tema del Sahara Occidentale.

Delegazioni imponenti ma risultati modesti:

Alla riunione hanno preso parte ampie delegazioni di entrambi i Paesi: da parte marocchina, il Primo Ministro Aziz Ajanuch e il Ministro degli Esteri Nasser Bourita; da parte spagnola, il Presidente del Governo Pedro Sánchez e il Ministro degli Esteri José Manuel Albares. Con loro, una lunga lista di ministri responsabili di Interni, Sanità, Istruzione, Agricoltura, Uguaglianza, Scienza e vari organismi tecnici.

Nonostante la solennità dello schieramento, l’esito è rimasto puramente formale.

Un pacchetto di memorandum dall’impatto limitato:

Il vertice si è chiuso con una dichiarazione congiunta e la firma di 14 memorandum d’intesa.
Tuttavia, nessuno di essi introduce cambiamenti giuridici, obblighi reali o avanzamenti politici.
Si tratta per lo più di accordi tecnici che Rabat cerca di presentare come intese strategiche, ma che non alterano il quadro normativo vigente nelle relazioni bilaterali.

Il nodo Sahara Occidentale: Rabat tenta l’affondo, ma Madrid non concede

Il Marocco ha partecipato alla riunione con obiettivi chiari:

- legittimare la sua posizione sul Sahara Occidentale,

- ottenere avanzamenti sul controllo dello spazio aereo,

- discutere la delimitazione marittima,

- e cercare aperture sulle risorse naturali del territorio conteso.

Nessuno di questi punti è stato incluso nei documenti finali.

La dichiarazione firmata riprende infatti la posizione assunta dalla Spagna nel 2022 e cita la Risoluzione 2797 del Consiglio di Sicurezza ONU. Una risoluzione che Rabat tenta di utilizzare come sostegno internazionale, ma che non riconosce la sovranità marocchina né modifica lo status giuridico del Sahara Occidentale, formalmente ancora territorio non autonomo in via di decolonizzazione sotto supervisione ONU.

Canarie, Ceuta e Melilla escluse da un vertice che le riguarda direttamente:

Nonostante molti dei dossier sul tavolo — dogane, acque, frontiere, pesca — coinvolgano in modo diretto le Isole Canarie, Ceuta e Melilla, il governo spagnolo ha deciso di non includere i tre territori nella riunione.

I documenti finali evitano accuratamente ogni riferimento a:

delimitazioni marittime,

frontiere,

pesca,

- o qualsiasi elemento che possa essere interpretato come concessione sulla questione sahariana o sulla zona economica esclusiva delle Canarie.

Anche il memorandum sulla pesca resta vago e generale, privo di elementi che possano essere sfruttati da Rabat sul piano diplomatico.

Nonostante la retorica ufficiale e la presentazione del vertice come “storico”, i fatti mostrano un risultato ben diverso:

nessun cambiamento nelle politiche di fondo,

nessuna ridefinizione delle relazioni bilaterali,

nessuna concessione al Marocco sui suoi principali obiettivi riguardanti il Sahara Occidentale.

Resta invece evidente la persistente pressione diplomatica esercitata da Rabat e l’esclusione sistematica dei territori spagnoli più esposti alle conseguenze di questa dinamica. Una fotografia che lascia irrisolte molte delle frizioni che caratterizzano la relazione tra i due Paesi.

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