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Condanne arbitrarie contro quattro studenti saharawi all’Università di Agadir: continua la repressione del Marocco contro la voce saharawi nelle università



Agadir (Marocco), 17 ottobre 2025 – Il sistema giudiziario delle autorità di occupazione marocchine ha emesso, mercoledì 15 ottobre 2025, condanne arbitrarie contro quattro studenti saharawi dell’Università Ibn Zuheir di Agadir, colpevoli solo di aver difeso i diritti umani, le libertà sindacali e il diritto del popolo saharawi all’autodeterminazione e all’indipendenza.

Il tribunale di primo grado di Agadir ha condannato Salah-Eddine Sebbar e Brahim Babet a un mese e mezzo di prigione effettiva e al pagamento di una multa di 4.000 dirham marocchini, mentre Hafed Berman e Nureddín Anflous hanno ricevuto una pena sospesa di tre mesi.

Le sentenze sono arrivate dopo quattro rinvii consecutivi del processo, caratterizzato da accuse infondate e contraddizioni evidenti nei documenti e nelle prove presentate, tra cui testimonianze discordanti e materiale video manipolato. Secondo gli avvocati della difesa, il procedimento ha mostrato gravi irregolarità procedurali e un chiaro intento politico di intimidire gli studenti saharawi.

Arresti arbitrari e motivazioni politiche:

I quattro studenti erano stati rapiti il 26 settembre 2025 da agenti marocchini in borghese davanti alla Facoltà di Lettere dell’Università Ibn Zuheir, a causa delle loro attività sindacali e del loro impegno per la difesa dei prigionieri politici saharawi.

Durante le udienze, gli studenti hanno negato tutte le accuse e ribadito che il processo rappresenta un tentativo di soffocare la libertà di espressione e di associazione degli studenti saharawi. Hanno inoltre riaffermato il proprio sostegno politico al Fronte Popolare per la Liberazione di Saguia el-Hamra e Rio de Oro (POLISARIO), legittimo rappresentante del popolo saharawi riconosciuto a livello internazionale.

Denuncia delle organizzazioni per i diritti umani:

In un comunicato diffuso da CODESA (Comitato per la Protezione dei Civili Saharawi del Collettivo dei Difensori Saharawi dei Diritti Umani nel Sahara Occidentale), l’organizzazione ha condannato con forza queste “sentenze illegali”, definendole parte di una politica repressiva sistematica volta a zittire le voci studentesche saharawi all’interno delle università marocchine.

CODESA ha inoltre ribadito tre punti fondamentali:

Denuncia delle condanne arbitrarie, considerate una chiara violazione dei principi del diritto internazionale e dei diritti umani.

Appello urgente alla comunità internazionale e alle Nazioni Unite affinché intervengano per garantire la protezione degli studenti e la liberazione incondizionata di tutti i prigionieri politici saharawi.

Richiamo al rispetto delle convenzioni internazionali sui diritti civili e politici, regolarmente violati dalle autorità di occupazione marocchine nei confronti della popolazione saharawi.

Un nuovo capitolo nella repressione del pensiero libero:

Il caso degli studenti di Agadir si inserisce in un più ampio contesto di persecuzione politica contro giovani, attivisti e difensori dei diritti umani saharawi all’interno delle università del Marocco. Queste condanne, denunciano le organizzazioni umanitarie, sono parte di una strategia di intimidazione e criminalizzazione del dissenso, mirata a spegnere ogni voce che chieda libertà, giustizia e autodeterminazione per il popolo saharawi.

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