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Grave provocazione al vertice UA: delegazione marocchina rimuove la bandiera saharawi a Malabo



Malabo (Guinea Equatoriale), 11 luglio 2025Un grave e senza precedenti incidente diplomatico ha scosso i lavori della 47ª sessione del Consiglio Esecutivo dell'Unione Africana, in corso nella capitale della Guinea Equatoriale. Durante la giornata di giovedì 10 luglio alcuni individui ritenuti collegati alla delegazione del Regno del Marocco hanno rimosso con atto deliberato la bandiera della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD) dal suo posto ufficiale nella sala conferenze che ospita i lavori del summit.

L'atto, considerato una chiara provocazione e violazione delle più basilari norme diplomatiche, ha suscitato l'indignazione immediata di numerose delegazioni africane, che hanno espresso profonda preoccupazione per l’attacco simbolico alla sovranità della RASD, Stato membro fondatore dell’Unione Africana.

Diversi rappresentanti hanno deciso di sospendere la loro partecipazione alla seduta finché la bandiera saharawi non fosse stata ripristinata, sottolineando il dovere dell’UA di garantire il rispetto reciproco tra tutti i suoi membri. L’episodio ha infatti evidenziato una violazione flagrante dell’etica diplomatica e delle regole protocollari che governano i forum multilaterali africani.

Grazie all'intervento tempestivo del team di protocollo dell’Unione Africana, la bandiera è stata infine rimessa al suo posto, consentendo la ripresa dei lavori. Tuttavia, l’incidente ha lasciato un’ombra pesante sull’incontro, richiamando l’attenzione sulla crescente tensione provocata dalla presenza del Marocco all’interno dell’organizzazione continentale.

Dal suo ritorno nell’Unione Africana nel 2017, Rabat è stato spesso accusato di adottare tattiche provocatorie e intimidatorie nei confronti degli altri membri, in particolare verso la RASD, nel tentativo di minare l’unità, la credibilità e l’autorevolezza dell’UA. Questo ultimo episodio sembra rientrare in una strategia più ampia volta a destabilizzare i meccanismi decisionali dell’Unione e a delegittimare la causa saharawi agli occhi dell’opinione pubblica africana e internazionale.

Numerose delegazioni hanno chiesto che l’Unione Africana adotti misure ferme contro comportamenti simili, sollecitando l’adozione di sanzioni e provvedimenti disciplinari nei confronti del Marocco, nel rispetto delle normative e dei regolamenti interni dell’Unione.

L’accaduto rappresenta un serio campanello d’allarme per l’intera architettura diplomatica africana e pone con forza l’esigenza che l’UA riaffermi con decisione i principi di rispetto, uguaglianza e solidarietà tra tutti i suoi Stati membri, senza eccezioni o impunità.

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