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Espulsione di osservatori internazionali dal Sahara Occidentale: l’indignazione di ISACOM e Adala UK contro la repressione marocchina



Sahara occidentale, 10 luglio 2025 – L'Istanza Sahrawi contro l'Occupazione Marocchina (ISACOM) ha denunciato con fermezza l'espulsione, avvenuta l'8 luglio 2025, di due giornalisti spagnoli e di un attivista per i diritti umani dai territori occupati del Sahara Occidentale. Un atto che l'organizzazione definisce "una palese violazione del diritto internazionale" e una dimostrazione dell'intento delle autorità marocchine di silenziare qualsiasi voce indipendente.

Secondo quanto riferito nella dichiarazione rilasciata da ISACOM dalla capitale occupata El Aaiún, i giornalisti Leonor Suárez (direttrice del portale spagnolo El Faradio) e Óscar Allende, insieme all’attivista Raúl Conde dell’Organizzazione Cantabrica per il Sahara, sono stati fermati da forze di sicurezza marocchine non appena entrati nella città. Dopo una breve detenzione, sono stati dichiarati “persone non grate” e deportati con la forza fino alla città di Agadir, senza alcuna giustificazione legale.

ISACOM ha definito l’episodio “una manifestazione della paura cronica del regime marocchino verso qualsiasi voce libera” e “una conferma della natura repressiva dell’occupazione”. L’organizzazione ha espresso solidarietà ai tre espulsi, lodandone il coraggio e l’impegno umanitario, e ha rinnovato l’appello alla comunità internazionale, in particolare all’Unione Europea e al governo spagnolo, affinché intervengano con urgenza per fermare tali abusi.

Una repressione sistematica:

Anche Adala UK, organizzazione con sede a Londra impegnata nella tutela dei diritti umani nel Sahara Occidentale, ha condannato duramente l’episodio, definendolo parte di “una campagna deliberata e sistematica del Marocco per impedire l’accesso al territorio occupato e per oscurare le gravi violazioni in corso”.

Secondo l’organizzazione britannica, il numero di osservatori internazionali espulsi dal Sahara Occidentale ha superato le 330 unità. Il presidente di Adala UK, Sidi Ahmed Lyadasi, ha sottolineato che “espellere giornalisti e difensori dei diritti umani significa isolare il popolo saharawi dalla solidarietà e dal controllo internazionale”.

Raúl Conde, uno degli espulsi, ha confermato che le autorità marocchine non hanno fornito alcuna spiegazione, se non l’ordine categorico di abbandonare il territorio.

Violazioni del diritto internazionale:

Adala UK ha ricordato che, in base all’articolo 19 del Patto Internazionale sui Diritti Civili e Politici (ICCPR), firmato anche dal Marocco, è garantito il diritto alla libertà di espressione, inclusa la libertà di ricevere e diffondere informazioni. Espellere osservatori internazionali costituisce, secondo l’organizzazione, “una grave violazione di questi diritti fondamentali”.

Inoltre, la Quarta Convenzione di Ginevra impone alla potenza occupante – in questo caso il Marocco – l’obbligo di proteggere la popolazione civile e di permettere il monitoraggio indipendente della situazione dei diritti umani. Il continuo rifiuto di consentire l’accesso a ONG, agenzie ONU e stampa internazionale rappresenta, per Adala UK, una chiara violazione del diritto umanitario.

Appelli alla comunità internazionale:

Alla luce di questi fatti, sia ISACOM che Adala UK lanciano un forte appello alla comunità internazionale:

All’Unione Europea e al governo spagnolo, affinché condannino pubblicamente queste espulsioni e mettano in atto misure concrete per proteggere gli attivisti e i giornalisti internazionali;

Alle Nazioni Unite, affinché estendano il mandato della MINURSO al monitoraggio dei diritti umani nel Sahara Occidentale;

A tutti i difensori dei diritti umani, affinché rompano il silenzio internazionale e sostengano la causa saharawi per l’autodeterminazione e la libertà.

“La comunità internazionale non può restare in silenzio mentre il Marocco cerca di cancellare la verità”, ha dichiarato Lyadasi. “Difendere i diritti dei saharawi significa difendere la dignità umana e il diritto dei popoli a decidere del proprio destino.”


Contesto: Il Sahara Occidentale è un territorio conteso, occupato dal Marocco dal 1975, nonostante il parere contrario della Corte Internazionale di Giustizia e delle Nazioni Unite, che riconoscono al popolo saharawi il diritto all’autodeterminazione. Il Marocco continua a impedire l’accesso al territorio a giornalisti, osservatori e ONG, in un clima di repressione e censura.

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