Sydney (Australia), 9 luglio 2025 – Dyno Nobel, in precedenza nota come Incitec Pivot, ha annunciato la cessazione definitiva delle sue importazioni di fosfati dal Sahara Occidentale occupato. Questa decisione storica mette fine a decenni di coinvolgimento australiano nel commercio di una risorsa altamente controversa e rappresenta una significativa vittoria per i diritti umani e il diritto internazionale.
In una dichiarazione ufficiale, la società ha confermato che "non acquisterà nuove spedizioni di fosfato dal Sahara Occidentale", segnando un punto di svolta nel dibattito sulla legittimità di tali scambi commerciali.
Questa mossa arriva dopo anni di intense pressioni esercitate dal Fronte Polisario, da investitori etici e da numerose organizzazioni per i diritti umani. Le loro campagne hanno costantemente evidenziato le violazioni del diritto internazionale e dei diritti del popolo saharawi, sottolineando come l'estrazione e il commercio di queste risorse avvengano senza il consenso dei legittimi proprietari dei territori.
La questione delle importazioni di fosfati da parte di Incitec Pivot non è nuova. La società aveva già sospeso temporaneamente tali acquisti nel 2016, per poi riprenderli nel 2022, una decisione che aveva scatenato un'ondata di forti critiche a livello internazionale. Con l'annuncio odierno, l'Australia chiude definitivamente un lungo capitolo di complicità nello sfruttamento delle risorse naturali del Sahara Occidentale, un territorio la cui sovranità è ancora in contesa.
Mohamed Fadel Kamal, rappresentante del Fronte Polisario in Australia, ha accolto con favore la notizia, esprimendo la "soddisfazione del Fronte Polisario per questa decisione". Kamal ha definito l'interruzione delle importazioni "una vittoria significativa per la causa legittima del popolo saharawi e il culmine di decenni di duro lavoro e di continue pressioni", riconoscendo il ruolo cruciale svolto dalla solidarietà internazionale.
Questa decisione di Dyno Nobel stabilisce un precedente importante per altre aziende e nazioni coinvolte nel commercio di risorse provenienti da territori contesi, rafforzando il principio che le attività economiche non dovrebbero mai avvenire a scapito dei diritti fondamentali dei popoli e del rispetto del diritto internazionale.
