Sahara occidentale, 9 luglio 2025 – Le autorità di occupazione marocchine hanno nuovamente agito per limitare la documentazione e la denuncia della situazione dei diritti umani nel Sahara Occidentale occupato. Martedì 8 luglio 2025, due giornalisti e un attivista per i diritti umani sono stati espulsi dal territorio dopo essere stati intercettati a El Aaiún, la capitale del Sahara Occidentale occupato, mentre collaboravano con l'agenzia locale Equipe Media.
Le persone espulse sono state identificate come Leonor Suárez, giornalista asturiana, Óscar Allende, direttore del media digitale "El Faradio", e Raúl Conde, membro dell'organizzazione "Cantabria por el Sáhara". Secondo fonti di Equipe Media presenti nelle zone occupate, i tre sono stati fermati a un posto di blocco della polizia e successivamente trattenuti.
Senza fornire alcuna motivazione ufficiale, le autorità marocchine li hanno dichiarati "persona non grata" e li hanno costretti a lasciare il territorio. Scortati da quattro veicoli della polizia segreta marocchina, sono stati condotti con la loro auto fino alla città di Agadir, in Marocco.
Gli attivisti espulsi hanno denunciato l'accaduto, sottolineando come "questo arresto e questa espulsione dimostrano le vessazioni subite non solo dagli attivisti saharawi, ma anche da coloro che cercano di sostenerli". Hanno inoltre aggiunto che "queste azioni riflettono il mancato rispetto dei diritti umani più elementari da parte del Marocco ed è preoccupante che continui a essere un partner privilegiato per paesi democratici come la Spagna".
Con queste tre espulsioni, il numero complessivo di osservatori e attivisti allontanati dal Sahara Occidentale dalle autorità marocchine negli ultimi anni raggiunge la cifra di 330, evidenziando una persistente politica di chiusura e repressione nei confronti di chi tenta di far luce sulla situazione nella regione.
