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Forte appello per i diritti dei lavoratori e la causa Saharawi alla manifestazione del primo maggio a Las Palmas


Las Palmas de Gran Canaria, 3 maggio 2025 - Una vibrante ondata di solidarietà ha animato le strade di Las Palmas de Gran Canaria il 1° maggio 2025, in occasione della tradizionale Giornata Internazionale dei Lavoratori. Migliaia di sindacalisti canari, affiliati a importanti sigle come le Commissioni dei Lavoratori (CC.OO.), l'Unione Generale dei Lavoratori (UGT) e l'Unione dei Lavoratori (USO), si sono uniti con fervore a lavoratori saharawi, membri attivi della comunità saharawi residente nelle Canarie, attivisti dell'Associazione Canaria di Solidarietà con il Popolo Saharawi (ACSPS), rappresentanti del Fronte POLISARIO nell'arcipelago e numerosi esponenti del movimento canario di sostegno al popolo saharawi.

La potente manifestazione ha risuonato di slogan che invocavano con forza il rispetto dello Stato, la protezione e la garanzia dei diritti inviolabili dei lavoratori, condizioni di lavoro più dignitose, salari equi e adeguati, il rigoroso rispetto dell'orario lavorativo e il pieno riconoscimento dei diritti di ogni lavoratore.

In questo contesto di rivendicazione universale dei diritti del lavoro, la giusta causa del popolo saharawi ha trovato un palcoscenico significativo. Grazie all'impegno del Coordinamento sindacale delle Canarie in appoggio al popolo saharawi (COSCAPS) e alla rappresentanza del Fronte POLISARIO nella comunità autonoma spagnola, un nutrito gruppo di lavoratori saharawi residenti nelle isole, membri della comunità saharawi di Las Palmas, attivisti dell'ACSPS, il rappresentante del Fronte POLISARIO, Alisalem Sidi Zein, e una considerevole delegazione di attivisti del movimento di solidarietà canario hanno partecipato attivamente alla marcia.

I manifestanti hanno sventolato con orgoglio le bandiere saharawi e innalzato striscioni che rivendicavano con determinazione il rispetto dei diritti dei lavoratori saharawi e l'inalienabile diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione e all'indipendenza. Allo stesso modo, la protesta ha espresso una ferma condanna nei confronti della posizione assunta dal Primo Ministro spagnolo, Pedro Sánchez Pérez-Castejón, ritenuta complice delle aspirazioni coloniali e tollerante verso l'occupazione del territorio saharawi da parte del regime marocchino e il saccheggio illegale delle risorse naturali saharawi.

Un momento di particolare intensità emotiva è stato rappresentato dalle espressioni di viva solidarietà e sostegno alla "Marcia per la libertà dei prigionieri politici saharawi". Questa significativa iniziativa, promossa dall'attivista francese Claude Mangin con il sostegno dell'Associazione degli Amici della Repubblica Araba Saharawi Democratica in Francia, si propone di denunciare gli arresti e le condanne arbitrarie e ingiuste inflitte al gruppo di Gdeim Izik, con una marcia che partirà da Ivry-sur-Seine (Francia) e culminerà presso il carcere di Kenitra (Marocco).

Tra gli interventi che hanno scandito la giornata, spiccano le parole di figure politiche di rilievo come Carmelo Ramírez, Consigliere per la cooperazione istituzionale e la solidarietà internazionale del Consiglio insulare di Gran Canaria. Ramírez ha sottolineato come questa commemorazione rappresenti un'occasione cruciale per ribadire l'impegno incrollabile verso la giusta causa del popolo saharawi e il suo diritto alla piena libertà e indipendenza, denunciando con veemenza la drammatica condizione dei prigionieri politici saharawi nelle carceri marocchine.

Analogamente, Luis Campos, membro del Parlamento delle Canarie e presidente dell'Intergruppo parlamentare delle Canarie per l'amicizia con il popolo saharawi, ha espresso la sua soddisfazione per la convergenza di intenti nel difendere in piazza le legittime richieste del popolo saharawi.

Manifestazioni analoghe, portatrici di messaggi di solidarietà e rivendicazione, si sono svolte in tutte le comunità autonome spagnole e in diverse nazioni europee e latinoamericane, tra cui Brasile, Cile, Cuba, Ecuador, Panama, Messico e Venezuela, a testimonianza di una crescente consapevolezza e di un diffuso sostegno alla causa saharawi e ai diritti dei lavoratori a livello globale.

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