Costantina (Algeria), 3 maggio 2025 - La città di Costantina si è trasformata venerdì 2 maggio in un crocevia internazionale di saperi e culture, ospitando il 20° Festival nazionale di astronomia popolare nell’ambito di un più ampio evento culturale internazionale. L’appuntamento, che ha visto una grande partecipazione di pubblico, ha offerto un ricco programma di conferenze, laboratori pratici, osservazioni notturne e mostre, con l’obiettivo di promuovere la conoscenza astronomica in chiave popolare e interculturale.
Durante il discorso inaugurale, il portavoce del festival ha sottolineato come questa manifestazione, nata nel 2001, non sia soltanto un evento ricorrente, ma rappresenti un vero e proprio movimento scientifico popolare che ha formato generazioni di appassionati, favorendo la cooperazione tra realtà arabe, africane e internazionali nella diffusione delle scienze dello spazio.
«Questo festival è un punto d’incontro tra tradizione e scienza, tra memoria e innovazione, in un clima di scambio e apertura», ha dichiarato il portavoce, ricordando l’importanza di conservare e valorizzare un patrimonio culturale che appartiene a tutta l’umanità.
Tra gli appuntamenti di rilievo, la conferenza del Direttore centrale per la documentazione e la conservazione della memoria orale della Repubblica Araba Saharawi Democratica, Mohamed Ali Lamen, ha riscosso grande interesse. Intitolata "Astronomia popolare nel Sahara Occidentale... Conoscenza di un mese e conoscenza di un'epoca", la conferenza ha offerto una panoramica sulla profonda relazione tra il popolo saharawi e il cielo stellato. Lamen ha illustrato come, nel deserto, le stelle non siano soltanto guida per l’orientamento, ma anche strumenti di lettura del tempo, delle stagioni e delle risorse naturali, come acqua e pioggia.
Attraverso testimonianze, poesie e letteratura orale, il relatore ha mostrato come l’astronomia sia parte integrante dell’identità culturale saharawi, suscitando emozione e partecipazione tra il pubblico.
A seguire, l’astronoma spagnola Andrea Gonzalez, presidente dell’Associazione Amanar, ha condiviso la propria esperienza sul campo, maturata durante le sue ricerche nei campi profughi e nei territori liberati della Repubblica Saharawi. La sua relazione ha offerto un confronto tra la scienza moderna e il sapere tradizionale, evidenziando come le due dimensioni possano dialogare e arricchirsi reciprocamente.
Le conferenze si sono concluse con una vivace partecipazione del pubblico, coinvolto in dibattiti e sessioni di domande, contribuendo anche a riportare l’attenzione sulla causa saharawi, l’ultima questione coloniale ancora aperta nel continente africano.
In serata, i partecipanti hanno preso parte a un tour culturale nei siti storici e archeologici di Costantina, tra cui la maestosa moschea dell’Emiro Abdelkader, dove è stata celebrata la preghiera del venerdì. Le visite hanno incluso approfondimenti sulla storia della città, con particolare attenzione al periodo coloniale francese.
La Repubblica Araba Saharawi Democratica è presente all’evento con una delegazione ufficiale composta dal ricercatore Mohamed Ali Lamen e dallo scrittore Hamma Mehdi. L’iniziativa ha registrato la partecipazione di delegazioni provenienti da tutto il mondo, inclusi Tunisia, Egitto, Palestina, Giordania, Sudafrica, Spagna, Francia e India, insieme all’Unione Astronomica Internazionale e a numerose associazioni e centri di ricerca africani, arabi ed europei.
Il Festival di Costantina si conferma così non solo un evento di divulgazione scientifica, ma anche un ponte tra culture, popoli e generazioni, animato dalla passione per l’universo e dalla volontà di costruire un futuro condiviso attraverso la conoscenza.


