Sahara occidentale, 9 gennaio 2025 - L'Associazione per il monitoraggio delle risorse e la protezione dell'ambiente nel Sahara Occidentale ha lanciato un allarme sulle pratiche illegali perpetrate dall'occupazione marocchina, che mirano allo sfruttamento indiscriminato delle risorse marine nelle acque territoriali del Sahara Occidentale occupato, con particolare attenzione al polpo, una risorsa ittica di primaria importanza che sta subendo un saccheggio accelerato.
In una nota diffusa dall'Associazione, si denuncia come, con l'inizio della stagione di pesca del polpo per il 2025, si sia assistito a una preoccupante intensificazione delle attività di saccheggio organizzato da parte delle autorità di occupazione marocchine. Queste pratiche, si legge nella nota, violano apertamente tutte le normative ambientali e le regolamentazioni relative alla pesca di questa specie, nonostante i dati biologici confermino lo stato di rischio in cui versa lo stock di polpo.
L'Associazione ha evidenziato come vengano catturati esemplari giovani di polpo in aree marine non adatte alla pesca commerciale, comprese zone di discarica, causando un grave impoverimento delle risorse marine e una significativa minaccia all'ecosistema. Questa pratica insostenibile mette a repentaglio la biodiversità e compromette il futuro delle risorse ittiche della regione.
La dichiarazione dell'Associazione sottolinea inoltre il contrasto stridente tra il profitto che l'occupazione marocchina ricava dal saccheggio di queste risorse marine e la condizione di grave disagio in cui versa il popolo saharawi, costretto a convivere con disoccupazione, emarginazione, fame, povertà e repressione. Qualsiasi forma di protesta o di condanna di queste violazioni viene repressa con la forza, aggravando ulteriormente la sofferenza dei cittadini saharawi sotto il regime di occupazione.
Di fronte a questa situazione critica, l'Associazione rivolge un pressante appello alla comunità internazionale affinché intervenga con urgenza per proteggere le risorse marine del Sahara Occidentale, riconosciute come patrimonio universale che deve essere rispettato e preservato a beneficio dell'intera umanità. Si esortano le organizzazioni internazionali attive nella protezione ambientale a intraprendere azioni immediate per porre fine a queste pratiche distruttive che minacciano la biodiversità regionale e depauperano le risorse.
In particolare, l'Associazione chiede:
- L'attuazione di misure rigorose per proteggere il polpo dalla pesca indiscriminata e per limitare l'uso di attrezzature nocive che danneggiano l'ambiente marino.
- L'istituzione di meccanismi di controllo internazionale per garantire il rispetto dei diritti del popolo saharawi allo sfruttamento delle proprie risorse naturali e al godimento dei propri diritti economici e sociali.
Questo appello sottolinea l'urgenza di un'azione concreta per salvaguardare un ecosistema prezioso e per garantire il rispetto dei diritti del popolo saharawi su un territorio che subisce da troppo tempo uno sfruttamento illegale e insostenibile.