Pomarance, 20 gennaio 2025 - La comunità di Pomarance rinnova il suo storico legame con il popolo Saharawi, ribadendo il suo sostegno alla causa dell'autodeterminazione. Un filo conduttore, che lega il comune geotermico a questa popolazione africana, non si è mai interrotto, pur con periodi di minore intensità. Ora, grazie anche all'iniziativa del Sindaco Graziano Pacini, si prospetta una nuova fase di impegno concreto, con la possibilità di riattivare progetti di accoglienza per i bambini Saharawi presso le famiglie pomarancine e di strutturare un supporto più stabile e continuativo.
Il Consiglio Comunale ha approvato all'unanimità una mozione che sollecita il Governo e il Parlamento italiano al riconoscimento della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD) e dello Stato di Palestina. L'iniziativa giunge in un momento cruciale: a partire dal 1° gennaio 2025, e per l'intero mese, l'Algeria, a un anno dalla sua elezione a Membro non permanente del Consiglio di Sicurezza dell'ONU, assumerà la presidenza. L'Algeria ha già dichiarato di voler concentrare la sua presidenza su due priorità: il processo di pace in Palestina e la questione del Sahara Occidentale, con l'obiettivo di porre fine al conflitto armato tra il Fronte Polisario e il Regno del Marocco.
Questa congiuntura rappresenta un'opportunità significativa per concretizzare un processo irreversibile di autodeterminazione per il popolo Saharawi, in linea con le numerose risoluzioni delle Nazioni Unite. La mozione approvata dal Consiglio Comunale di Pomarance si basa su diverse considerazioni fondamentali:
- Il diritto all'autodeterminazione: è un presupposto imprescindibile per garantire il rispetto dei diritti umani fondamentali. La sua negazione comporta inevitabilmente oppressione e discriminazione.
- L'occupazione militare: il popolo Saharawi subisce un'occupazione militare che ne determina l'esodo forzato e la negazione delle libertà fondamentali.
- La ripresa del conflitto armato: nel novembre 2021, la violazione del cessate il fuoco da parte del Regno del Marocco nella zona cuscinetto di Guerguerat ha riacceso il conflitto.
- Il ruolo dell'Algeria: la dichiarata priorità dell'Algeria di concentrarsi sulla questione del Sahara Occidentale durante la sua presidenza del Consiglio di Sicurezza dell'ONU offre una concreta possibilità di avanzamento.
- Il riconoscimento della RASD: il riconoscimento da parte del Governo e del Parlamento italiano rappresenterebbe un segnale politico di grande importanza, in linea con il riconoscimento già avvenuto da parte di numerosi altri Stati e popoli, con indubbi vantaggi reciproci. Questo gesto si ricollega anche a un Patto di Amicizia siglato nel 1977 tra il Sindaco di Pomarance e Gibeil El Fula della provincia di Dakla.
La mozione impegna il Sindaco a:
- Sollecitare con forza il Governo e il Parlamento italiano a sostenere attivamente l'Algeria nel raggiungimento degli obiettivi dichiarati durante la presidenza del Consiglio di Sicurezza dell'ONU.
- Inviare urgentemente l'atto alla Rete Saharawi-Solidarietà Italiana ETS, all'Ambasciata dell'Algeria in Italia per l'invio al Presidente dell'Algeria e al Consiglio di Sicurezza dell'ONU, al Presidente della Repubblica Italiana, al Presidente del Consiglio, ai Presidenti e ai Capigruppo di Camera e Senato. L'obiettivo è che l'Italia giochi un ruolo attivo e concreto per la pace e la cooperazione, sia direttamente che verso l'Unione Europea, affinché quest'ultima superi divisioni, egoismi e contraddizioni e si muova nella giusta direzione.
- Sensibilizzare la società civile italiana sull'importanza del riconoscimento della RASD.
Il Sindaco Graziano Pacini ha dichiarato: "Occorre riflettere sulla possibilità di farci promotori presso il nostro Parlamento di un dibattito per il riconoscimento di questa realtà ancora oppressa. È nostro dovere anche verificare se ci siano le condizioni per avviare una nuova fase di collaborazione con questo popolo."
L'approvazione unanime di questa mozione da parte del Consiglio Comunale di Pomarance testimonia l'impegno concreto della comunità a sostegno del diritto all'autodeterminazione del popolo Saharawi e rappresenta un importante passo avanti verso una maggiore consapevolezza e un'azione politica incisiva a livello nazionale e internazionale.