القائمة الرئيسية

الصفحات

Espulsi da Dakhla: Repressione e tentativi di normalizzazione nel Sahara Occidentale occupato


Sahara occidentale, 20 gennaio 2025 - Un nuovo episodio di repressione si è consumato nella città di Dakhla nel Sahara Occidentale occupata dal Marocco. Nella giornata di domenica 19 gennaio, le autorità marocchine hanno espulso dalla città due attivisti del Coordinamento statale delle associazioni di solidarietà con il Sahara (CEAS-Sahara) e un giornalista del quotidiano spagnolo Público. I tre cittadini spagnoli erano giunti a Dakhla sabato scorso, a bordo del volo inaugurale di una nuova tratta aerea operata da Ryanair da Madrid.

Il loro viaggio rientrava in una missione di osservazione volta a documentare la situazione dei diritti umani nei territori occupati del Sahara Occidentale. Tuttavia, la loro permanenza è stata bruscamente interrotta dall'intervento delle forze di occupazione, che hanno proceduto alla loro espulsione. Questo atto ha suscitato immediate condanne da parte di diverse organizzazioni per i diritti umani e per la libertà di stampa, che denunciano una chiara violazione del diritto all'informazione e alla libera circolazione.

La Controversa Linea Aerea e il Tentativo di Normalizzazione:

L'apertura della nuova linea aerea Madrid-Dakhla ha generato forti critiche da parte del CEAS-Sahara, che considera questa iniziativa un tentativo di normalizzare l'occupazione marocchina del Sahara Occidentale agli occhi della comunità internazionale. L'organizzazione, in un comunicato stampa, ha definito l'espulsione degli osservatori come una prova lampante della repressione sistematica attuata dal Marocco per soffocare qualsiasi voce che cerchi di denunciare le violazioni dei diritti umani nel territorio.

Diverse ONG hanno ribadito che le restrizioni imposte a giornalisti e attivisti sono una pratica consolidata nelle aree occupate, con l'obiettivo di occultare la difficile situazione della popolazione saharawi e ostacolare ogni sforzo volto a dare visibilità alla loro lotta per l'autodeterminazione. Questa strategia di controllo dell'informazione mira a creare un'immagine distorta della realtà, presentando una parvenza di normalità in un contesto di occupazione militare.

Condanne e Richieste di Intervento:

Abdulah Arabi, rappresentante del Fronte Polisario in Spagna, ha condannato fermamente le espulsioni, inquadrandole come parte di una strategia di intimidazione sistematica messa in atto dal Marocco. "Questo rientra in una strategia volta a mantenere un regime di terrore nelle zone occupate e a mettere a tacere le voci che difendono i diritti del popolo Saharawi", ha dichiarato Arabi.

Il CEAS-Sahara ha rivolto un appello al Ministero degli Affari Esteri spagnolo affinché presenti una denuncia formale al Marocco per l'accaduto. La presidente dell'organizzazione, Maite Isla, ha espresso la sua solidarietà agli attivisti e al giornalista espulsi, sottolineando l'importanza di continuare a impegnarsi per la difesa dei diritti del popolo Saharawi, nonostante le difficoltà e le intimidazioni. "L'espulsione dei cittadini spagnoli riflette la gravità della situazione e ci ricorda il rischio che corrono quotidianamente i saharawi sotto occupazione", ha aggiunto Isla.

Un Contesto di Impunità e Manchevolezze Internazionali:

Organizzazioni internazionali per i diritti umani denunciano da tempo l'insufficienza del mandato della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO), che non prevede la supervisione del rispetto dei diritti umani nel territorio. Questa lacuna espone la popolazione saharawi a continui abusi e violazioni, perpetrati in un contesto di sostanziale impunità.

Mentre si attende una presa di posizione ufficiale da parte del Ministero degli Esteri spagnolo, cresce la pressione per una risposta diplomatica ferma e decisa.

L'episodio delle espulsioni da Dakhla rappresenta un ulteriore segnale delle persistenti tensioni che caratterizzano la questione del Sahara Occidentale, un territorio che attende ancora la sua decolonizzazione e che continua a essere teatro di una lotta per l'autodeterminazione, di fronte a un'occupazione che cerca di soffocare ogni forma di dissenso e di critica.



إذا أعجبك محتوى الوكالة نتمنى البقاء على تواصل دائم ، فقط قم بإدخال بريدك الإلكتروني للإشتراك في بريد الاخبار السريع ليصلك الجديد أولاً بأول ...