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Cresce la repressione nel Sahara Occidentale: Brutale aggressione contro attivisti per i diritti umani a Dakhla


Sahara occidentale, 22 gennaio 2025 - Un nuovo e preoccupante episodio di repressione contro la dissidenza saharawi si è verificato nella città occupata di Dakhla, nel Sahara Occidentale, nelle prime ore del 15 gennaio. Le forze di occupazione marocchine hanno perpetrato un violento attacco contro due importanti attivisti per i diritti umani: Hassan Zeroual e Saleh Dlimi, entrambi membri dell'organizzazione CODESA (Comitato per la Difesa dei Diritti Umani nel Sahara Occidentale).

I due difensori dei diritti umani sono stati arbitrariamente arrestati mentre camminavano per le strade di Dakhla, subendo immediatamente percosse, insulti razzisti e umiliazioni da parte degli agenti. Le loro testimonianze dirette descrivono una scena di brutale violenza, con gli agenti di polizia che li hanno condotti in una stazione di polizia dove i maltrattamenti sono continuati, causando loro ferite fisiche documentate.

A corroborare le denunce degli attivisti, sono stati diffusi video che mostrano la brutalità dell'intervento delle forze dell'ordine. Le immagini, di forte impatto, mostrano chiaramente gli agenti mentre picchiano violentemente i due difensori e li trascinano con forza verso un veicolo della polizia. Questi video costituiscono una prova inconfutabile della violenza subita e dell'arbitrarietà dell'arresto.

Oltre alla violenza fisica, le autorità marocchine hanno attuato ulteriori misure repressive. I cellulari degli attivisti sono stati confiscati, impedendo loro di comunicare con l'esterno e documentare ulteriormente l'accaduto. Inoltre, è stato loro negato l'accesso alle cure mediche, con il rifiuto da parte delle strutture ospedaliere di fornire assistenza. Questo diniego di cure rappresenta una grave violazione dei diritti fondamentali e un ulteriore segnale di una precisa strategia di intimidazione e di tentativo di silenziare le voci dissenzienti.

Questi eventi non sono isolati, ma si inseriscono in un quadro più ampio di repressione sistematica che il Marocco esercita nei confronti di coloro che difendono i diritti umani del popolo Saharawi e il suo diritto all’autodeterminazione. La comunità internazionale ha più volte denunciato le violazioni perpetrate nel Sahara Occidentale, territorio conteso e al centro di un annoso conflitto.

Organizzazioni internazionali per i diritti umani, tra cui Amnesty International e Human Rights Watch, hanno condannato fermamente l'aggressione contro Zeroual e Dlimi, chiedendo al Marocco di porre fine alle violazioni dei diritti umani nel Sahara Occidentale occupato e di garantire il rispetto delle libertà fondamentali. I difensori sahrawi, insieme alle loro famiglie e alle organizzazioni che li supportano, lanciano un appello urgente alla comunità internazionale affinché intervenga concretamente per proteggere i civili sahrawi e assicurare il rispetto dei loro diritti fondamentali, tra cui il diritto alla libertà di espressione, di associazione e il diritto all'autodeterminazione. La situazione nel Sahara Occidentale richiede un'attenzione costante e un'azione decisa per garantire giustizia e rispetto dei diritti umani.

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