Londra, 7 dicembre 2024 - Le multinazionali interessate a partecipare al progetto marocchino per il trasporto di energia dal Sahara Occidentale occupato verso il Marocco sono state messe in guardia dai "rischi legali e reputazionali" insiti in tale operazione. A lanciare l'allarme è l'Osservatorio internazionale per il monitoraggio delle risorse naturali del Sahara Occidentale, Western Sahara Resource Watch (WSRW).
In una serie di lettere inviate alle aziende coinvolte, la ONG ricorda che il Sahara Occidentale è considerato dalle Nazioni Unite un "territorio non autonomo senza potere amministrativo". La Corte internazionale di giustizia (ICJ), inoltre, ha chiaramente affermato la nullità delle pretese marocchine sul territorio, una posizione confermata da un solido corpus di giurisprudenza comunitaria degli ultimi dieci anni.
La Corte di giustizia dell'UE, in particolare, ha stabilito in modo inequivocabile che il Sahara Occidentale è "separato e distinto" dal Marocco e che quest'ultimo non esercita alcuna sovranità o mandato amministrativo sul territorio. Di conseguenza, gli accordi commerciali, di pesca e di aviazione UE-Marocco non possono essere applicati al Sahara Occidentale senza il consenso del popolo saharawi, in quanto ciò violerebbe il suo diritto all'autodeterminazione.
WSRW sottolinea l'importanza della distinzione operata dalla Corte tra le persone e la popolazione del territorio: "I diritti sovrani sul territorio appartengono al popolo del territorio, ovvero a coloro che detengono il diritto all'autodeterminazione. La maggior parte della popolazione è fuggita dopo l'invasione marocchina e i coloni marocchini costituiscono oggi la maggioranza della popolazione residente nel territorio".
La Corte ha inoltre riconosciuto la legittimità del Fronte Polisario a rappresentare il popolo saharawi davanti ai tribunali dell'UE.
Un progetto controverso:
L'Ufficio nazionale dell'elettricità del Marocco (ONEE) ha indetto una gara per la costruzione di una linea elettrica da 3 GW che collegherà Dakhla, nel Sahara Occidentale occupato, a Casablanca. Il progetto, nonostante numerosi rinvii a causa della mancanza di candidati, rappresenta una sfida ai diritti del popolo saharawi e potrebbe esporre le aziende coinvolte a gravi rischi legali e reputazionali.
"Questo giga-cavo rappresenta un grosso problema per i diritti legittimi dei Saharawi", afferma Sara Eyckmans di WSRW. "Evidentemente non vogliono che venga costruito, perché porterebbe il Marocco a diventare ancora più dipendente dall'energia prodotta sul loro territorio".
Le implicazioni per le multinazionali:
WSRW invita le multinazionali a valutare attentamente i rischi legati a questo progetto. Coinvolgersi in attività economiche nel Sahara Occidentale occupato potrebbe esporle a:
- Sanzioni legali: Le aziende potrebbero essere ritenute responsabili di violazione del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani.
- Danni reputazionali: L'associazione con un progetto controverso potrebbe danneggiare l'immagine aziendale e allontanare i consumatori.
- Rischio di esclusione da contratti pubblici: Molti governi escludono dalle gare d'appalto le aziende coinvolte in attività illecite o controverse.
Il progetto di trasporto di energia dal Sahara Occidentale occupato verso il Marocco rappresenta una violazione del diritto internazionale e dei diritti del popolo saharawi. Le multinazionali che decidono di parteciparvi devono essere consapevoli dei gravi rischi legali e reputazionali che ne derivano.
