Madrid, 19 novembre 2024 - La Sala Clara Campoamor del Congresso dei Deputati di Spagna ha ospitato lunedì 18 novembre una conferenza intitolata "Senza saccheggio non c'è occupazione!", un evento che ha riunito giuristi, rappresentanti politici, attivisti e agricoltori per discutere l’impatto della recente sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea (CGUE) sul Sahara Occidentale. L'incontro ha rappresentato un momento cruciale per riflettere sulle implicazioni politiche, economiche e sociali di questa decisione, considerata una vittoria storica per il popolo sahrawi e per il diritto internazionale.
Una sentenza storica:
La sentenza della CGUE, pronunciata il 4 ottobre, ha stabilito che gli accordi commerciali tra l’Unione Europea e il Marocco, che includevano prodotti provenienti dal Sahara Occidentale, violavano il diritto internazionale perché mancava il consenso del popolo sahrawi. Questo verdetto rafforza la posizione del Fronte POLISARIO, legittimato a livello internazionale come unico rappresentante del popolo sahrawi, e rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro l’occupazione e il saccheggio delle risorse naturali del territorio.
Un confronto su economia e diritto:
La conferenza si è articolata in due sessioni principali. Durante la prima, dedicata agli aspetti economici, Manuel Devers, avvocato del Fronte POLISARIO, ha evidenziato come la sentenza sia un precedente fondamentale per la tutela dei diritti di autodeterminazione. "Questa decisione segna un momento di svolta nel processo di decolonizzazione del Sahara Occidentale", ha affermato.
Andrés Góngora Belmonte, rappresentante del Coordinatore delle Organizzazioni degli Allevatori e Agricoltori (COAG), ha sottolineato le possibili ripercussioni sul settore agricolo e della pesca in Spagna, chiedendo al governo spagnolo un’azione immediata per attuare la sentenza.
Alys Samson Estapé, dell’organizzazione NOVACT, ha suggerito che la decisione potrebbe ispirare iniziative legali simili in altri contesti, come quello palestinese. Anselmo Farina Melián ha invece denunciato come il saccheggio delle risorse continui a deteriorare le condizioni di vita del popolo sahrawi.
Le risposte politiche:
La seconda parte dell’incontro ha esplorato le azioni politiche e legislative che la Spagna potrebbe intraprendere in seguito alla sentenza. Agustín Santos, deputato di SUMAR ed ex rappresentante della Spagna presso le Nazioni Unite, ha analizzato il ruolo che le istituzioni internazionali possono giocare nel garantire il rispetto del verdetto.
Inés Miranda, presidente dell'Associazione Internazionale dei Giuristi per il Sahara Occidentale (IAJUWS), ha posto l’attenzione sulle violazioni dei diritti umani nei territori occupati e sull’urgenza di implementare misure concrete per tutelare la popolazione sahrawi.
Il ruolo del Fronte POLISARIO:
Oubbi Bachir, rappresentante del Fronte POLISARIO presso Ginevra, e Abdulah Arabi, rappresentante saharawi in Spagna, hanno chiuso la conferenza con un appello a proseguire la lotta contro il saccheggio delle risorse naturali e a rafforzare le alleanze internazionali. "Questa sentenza non è solo una vittoria giuridica, ma un simbolo di speranza per l'autodeterminazione del nostro popolo", hanno dichiarato.
La sentenza della CGUE rappresenta non solo un successo legale ma anche un forte segnale politico nella lotta contro l'occupazione illegale del Sahara Occidentale. L'evento odierno ha riaffermato la necessità di un impegno congiunto tra istituzioni, attivisti e rappresentanti politici per garantire il rispetto dei diritti del popolo sahrawi e promuovere la giustizia internazionale.