Sahara occidentale, 21 ottobre 2024 - Il prigioniero politico saharawi Sidi Abdeljalil Kamal Laaroussi, membro del gruppo Gdeim Izik condannato ingiustamente all'ergastolo, ha intrapreso uno sciopero della fame il 16 ottobre 2024 presso l'ospedale universitario Ibn Sina di Rabat. Questa drastica misura di protesta è stata adottata in risposta alle pessime condizioni di detenzione e alle continue vessazioni subite, nonostante le sue precarie condizioni di salute.
Secondo l'Associazione per la protezione dei prigionieri saharawi, che ha ricevuto testimonianze dirette dalla madre di Laaroussi, il prigioniero politico avrebbe subito un peggioramento delle sue condizioni di salute già nei primi giorni di sciopero. Le motivazioni alla base della sua protesta sono chiare: Laaroussi chiede un trattamento medico adeguato, la cessazione delle molestie e delle provocazioni nei suoi confronti e della sua famiglia, nonché la possibilità di visite libere da parte dei suoi cari.
Il prigioniero saharawi ha inoltre denunciato le torture fisiche e psicologiche subite dal momento del suo arresto, avvenuto nel dicembre 2010. Ha chiesto che i responsabili di questi atti siano chiamati a rispondere delle proprie azioni.
Di fronte a questa grave situazione, Laaroussi ha rivolto un appello urgente al Segretario generale delle Nazioni Unite, chiedendo un intervento immediato per garantire la sua incolumità e quella della sua famiglia, vittime di ricatti volti a costringerlo a rinunciare alle sue convinzioni politiche.
Il prigioniero saharawi ha inoltre invitato il Relatore speciale delle Nazioni Unite sulla tortura e il Relatore speciale delle Nazioni Unite sul diritto alla salute a esercitare pressioni sul Marocco affinché gli siano garantite le cure mediche necessarie.
Infine, Laaroussi ha ribadito la richiesta di rilascio immediato di tutti i prigionieri politici saharawi, in particolare i membri del gruppo Gdeim Izik, in conformità con le decisioni del Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria.
