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Madrid (Spagna), 11 ottobre 2024 - Il rappresentante del Fronte POLISARIO in Spagna, Abdulah Arabi, ha duramente criticato le recenti dichiarazioni del Presidente del Governo delle Isole Canarie, rilasciate durante una visita in Marocco. Il Presidente ha infatti affermato di condividere "interamente" la posizione del governo spagnolo in merito al Sahara Occidentale, una posizione che Arabi ha definito "illegale" e contraria al diritto internazionale.

Arabi ha ricordato che tale posizione è in aperto contrasto con la giurisprudenza della Corte di Giustizia dell'Unione Europea (CGUE). Proprio lo scorso venerdì, la CGUE ha emesso tre sentenze che confermano come il Sahara Occidentale sia un territorio "separato e distinto" dal Marocco, ribadendo il diritto del popolo sahrawi all'autodeterminazione. Il delegato ha evidenziato che il mancato riconoscimento di questo diritto ha portato la Corte Europea a invalidare alcuni accordi commerciali tra l'Unione Europea e il Marocco che coinvolgevano risorse del Sahara Occidentale.

"Sostenere una posizione che nega i diritti legittimi del popolo sahrawi all'autodeterminazione e all'indipendenza rappresenta una chiara violazione della legalità internazionale, oltre a ignorare le risoluzioni della più alta corte dell'Unione Europea", ha dichiarato Arabi.

Il rappresentante del POLISARIO ha anche sottolineato che il sostegno del Presidente delle Isole Canarie alla posizione espressa dal governo spagnolo nel marzo 2022 non è condiviso da tutto lo Stato spagnolo. Negli ultimi due anni, sia all'interno del governo che nei due rami del Parlamento spagnolo, c'è stato un ampio rifiuto di questa inversione di rotta nella politica estera spagnola sul Sahara Occidentale.

Arabi ha poi evidenziato come le dichiarazioni del Presidente delle Canarie siano in contrasto con "il sentimento e l'impegno dei cittadini delle Canarie nei confronti del popolo sahrawi", con il quale condividono storici legami di fraternità. Nonostante ciò, ha chiarito che il popolo sahrawi non si oppone al progresso o al mantenimento di buone relazioni tra il Marocco e altri territori, purché non avvenga a discapito dei diritti del popolo sahrawi.

"Non importa quanto cambino i tempi, i diritti rimangono", ha concluso Arabi, ribadendo che l'unica soluzione al conflitto rimane quella di permettere al popolo sahrawi di esercitare pienamente il proprio diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza.