Quito (Ecuador), 25 ottobre 2024 - La decisione dell'Ecuador di sospendere il riconoscimento della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD), dopo 41 anni di sostegno, ha innescato un'ondata di condanne da parte della comunità internazionale. La Piattaforma Latinoamericana e Caraibica di Solidarietà con il Popolo Saharawi (PLACSO), in prima linea nella protesta, ha definito questa mossa un "grave errore giuridico e politico".
Secondo PLACSO, la decisione ecuadoriana contraddice il diritto internazionale e gli impegni assunti dal paese. Il riconoscimento di uno Stato, come stabilito dalla Convenzione di Montevideo del 1933, è un atto irrevocabile. La sospensione di questo riconoscimento, sostengono gli attivisti, è una manovra politica che risponde alle pressioni del Marocco e incide gravemente sul diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione.
L'argomentazione del governo ecuadoriano, basata sulla risoluzione 2602 (2021) del Consiglio di sicurezza dell'ONU, è stata respinta da PLACSO. L'organizzazione sottolinea che esistono numerosi altri documenti internazionali, tra cui quelli dell'Unione Africana e della Corte di Giustizia dell'Unione Europea, che sostengono la causa saharawi.
L'allineamento politico e commerciale tra Ecuador, Marocco e Israele, secondo PLACSO, ha influenzato pesantemente questa decisione. L'appartenenza dell'Ecuador al Consiglio di sicurezza dell'ONU, in questo contesto, è vista come un'opportunità persa per difendere i diritti umani e il diritto internazionale.
Le organizzazioni per i diritti umani hanno ribadito il loro pieno sostegno al popolo saharawi e al Fronte POLISARIO nella loro lotta per l'indipendenza. La sospensione del riconoscimento da parte dell'Ecuador è stata definita un "tradimento della solidarietà internazionale" e un duro colpo per la causa saharawi.