La notizia è stata diffusa da diversi media arabi e maghrebini, sollevando preoccupazione per le condizioni di vita dei oltre 173.000 rifugiati saharawi che vivono in questi campi da decenni, a seguito dell'occupazione marocchina del Sahara Occidentale.
Le infrastrutture precarie dei campi, caratterizzate da edifici in fango e tende, li rendono particolarmente vulnerabili alle intemperie. Le precedenti tempeste hanno già causato ingenti danni materiali, mettendo a dura prova la popolazione locale, già provata da anni di esilio.