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Dakhla sotto assedio: Marocco demolisce case dei Sahrawi


Sahara occidentale, 11 settembre 2024 - Le autorità marocchine hanno intensificato la loro campagna di repressione contro la popolazione saharawi nel Sahara Occidentale occupato. Nelle giornate del 5 e 6 settembre, bulldozer e squadre di demolizione hanno raso al suolo le abitazioni di numerosi cittadini saharawi nella zona di Aswehil, a soli 40 chilometri dalla città occupata di Dakhla.

Questa ondata di violenza non è un caso isolato. Negli ultimi mesi, le autorità di occupazione hanno condotto operazioni simili su vasta scala nelle periferie di El Aaiun, Smara e Boujdour, distruggendo case, confiscando beni e lasciando migliaia di persone senza un tetto.

L'obiettivo di queste azioni è chiaro: terrorizzare la popolazione civile, sradicarla dalle proprie terre e alterare la composizione demografica della regione. La città di Dakhla e i suoi dintorni sono ora nel mirino di questa politica sistematica di pulizia etnica.

Il Ministero dei territori occupati e delle comunità all'estero ha condannato con fermezza questi crimini di guerra, sottolineando come la confisca delle terre, la distruzione delle case e lo sfollamento forzato siano violazioni gravi del diritto internazionale umanitario.

L'escalation della violenza nel Sahara Occidentale richiede una reazione immediata della comunità internazionale. È fondamentale che le Nazioni Unite e i governi di tutto il mondo condannino con forza queste azioni e intraprendano tutte le misure necessarie per porre fine all'occupazione marocchina e garantire il diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi.

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