Algeri, 3 agosto 2024 – Il ministro degli Affari Esteri algerino e della Comunità Nazionale all'Estero, Ahmed Attaf, ha dichiarato mercoledì che la risposta del presidente della Repubblica, Abdelmadjid Tebboune, alla nuova posizione della Francia sulla questione del Sahara Occidentale è stata "ferma, risoluta e precisa".
Attaf ha aggiunto che la mossa francese non solo non contribuirà alla ripresa del processo diplomatico, ma aggraverà ulteriormente l'impasse in cui il piano di autonomia ha gettato la questione saharawi per anni.
Durante una conferenza stampa tenutasi presso la sede del ministero, Attaf ha risposto alle domande dei giornalisti sui temi di attualità in politica estera. Ha affermato che il presidente Tebboune era stato informato in anticipo della mossa francese dal suo omologo francese durante un incontro il 13 giugno a Bari, in Italia, a margine della riunione del G7. Il presidente francese aveva cercato di giustificare la decisione, sostenendo che la Francia restava fedele al suo impegno di sostenere gli sforzi delle Nazioni Unite per risolvere il conflitto nel Sahara Occidentale.
Attaf ha però ribadito che le argomentazioni del presidente francese non aggiungevano nulla di nuovo, poiché riproducevano una posizione già espressa dalla Francia nel 2007 in occasione della presentazione del piano di autonomia del Marocco. Secondo il ministro algerino, la nuova posizione francese è una riproposizione e un'espansione di posizioni precedenti, poiché riconosce implicitamente la presunta "marocchinità del Sahara Occidentale" e considera il piano di autonomia come l'unica base per la risoluzione del conflitto.
La Camera dei Deputati del Parlamento algerino ha espresso la sua ferma condanna alla decisione del governo francese, definendola una mossa "vergognosa" e in violazione delle risoluzioni delle Nazioni Unite riguardanti la causa saharawi, considerata come una questione di decolonizzazione. In una dichiarazione ufficiale, la Camera ha denunciato la complicità tra i "colonizzatori di ieri e di oggi", sottolineando che questa decisione contrasta con gli sforzi internazionali per risolvere il conflitto nel rispetto della legalità internazionale e del diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione.
La Camera dei Deputati ha inoltre osservato che, con questa "grave e rischiosa deriva", il governo francese calpesta tutte le leggi e le regole internazionali, sottraendosi alle sue responsabilità come membro permanente del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e legittimando l'occupazione di un membro fondatore dell'Unione Africana.
Come rappresentanti del popolo, i parlamentari algerini hanno invitato il Parlamento francese e tutti gli individui amanti della libertà in Francia a condannare questa posizione, che ricorda il passato coloniale del paese. Inoltre, hanno lodato il sostegno incrollabile dell'Algeria alle cause giuste a livello globale e la sua diplomazia fedele ai principi umanitari e ai valori di sicurezza e pace, sotto la guida del presidente Abdelmadjid Tebboune.
La Camera dei Deputati ha infine espresso il suo pieno sostegno alle decisioni dello Stato algerino riguardo la questione saharawi, sottolineando che esse riflettono la coscienza del popolo algerino, che si oppone all'ingiustizia, all'aggressione e alla negazione dei diritti dei popoli alla libertà e alla dignità.