Boumerdes (Algeria), 25 luglio 2024 - Il Presidente della Repubblica Saharawi e Segretario Generale del Fronte Polisario, Brahim Ghali, ha elogiato la posizione risoluta dell'Algeria a favore della giusta causa saharawi. Durante la cerimonia di chiusura dell'Università Estiva per i dirigenti del Fronte Polisario e dello Stato Saharawi, Ghali ha sottolineato l'importanza storica del mese in cui si celebra il ripristino della sovranità nazionale algerina, frutto di decenni di lotte eroiche.
Nel suo discorso, Ghali ha espresso ammirazione per i progressi della nuova Algeria sotto la guida del Presidente Abdelmadjid Tebboune, evidenziando i passi significativi compiuti in vari settori. Ha ribadito il ruolo fondamentale dell'Algeria come potenza regionale e internazionale, apprezzandone il contributo politico, economico, sociale e militare.
Ghali ha rinnovato l'impegno per rafforzare i legami di fratellanza e cooperazione con l'Algeria, a sostegno della pace e della stabilità nella regione. Ha ribadito il fermo impegno del popolo saharawi, rappresentato dal Fronte Polisario, nel difendere il diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza, anche attraverso la lotta armata se necessario.
Il Presidente ha inoltre denunciato il Marocco come principale minaccia per la pace nella regione, accusandolo di politiche di aggressione e occupazione, nonché di promuovere il traffico di droga e il supporto a bande criminali organizzate. Ha evidenziato come il Marocco rappresenti un pericolo imminente, aggravato dalla collaborazione con l'entità sionista in programmi distruttivi che destabilizzano ulteriormente la regione.
Ghali ha ribadito che nessuno può costringere il popolo saharawi a rinunciare ai propri legittimi diritti e alle terre occupate. Ha condannato le ingiuste decisioni internazionali che riconoscono la sovranità marocchina sul Sahara Occidentale e ha evidenziato il rischio di ulteriori conflitti derivanti da tali decisioni, paragonandole alle tensioni e alle violenze persistenti nel Medio Oriente.
Il Presidente ha concluso il suo intervento esprimendo solidarietà al popolo palestinese, condannando i crimini contro l'umanità commessi dall'entità sionista e sostenendo il diritto dei palestinesi a uno Stato indipendente.
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