Beirut, 8 giugno 2024 - Il rappresentante del Fronte Polisario nel Levante arabo, Mustafa Mohamed Lamin, ha posto l'accento sulle analogie tra la lotta del popolo saharawi contro l'occupazione marocchina e quella palestinese contro l'occupazione israeliana, durante una conferenza mediatica a Beirut.
Un muro che divide, una lotta che unisce:
L'evento, dal titolo "Dal Sahara Occidentale alla Palestina: il genocidio continua", ha evidenziato la presenza di un muro di separazione in entrambi i territori occupati. Quello in Sahara Occidentale, lungo 2.700 chilometri e circondato da mine antiuomo, divide la terra in due, mentre quello in Palestina è simbolo dell'apartheid.
Resistenza e sofferenza condivisa:
Mustafa ha ricordato le atrocità subite da entrambi i popoli: i massacri di palestinesi a Gaza e quelli di saharawi ad opera del regime marocchino, come quelli di Al-Qalta, Umm Adrika, Amkala e Tifariti. Ha inoltre sottolineato la presenza di numerosi prigionieri politici saharawi nelle carceri marocchine.
Un legame storico e un futuro comune:
Il diplomatico saharawi ha espresso la sua gratitudine al Libano per il suo sostegno alla causa saharawi, ricordando il ruolo fondamentale del Paese nella fondazione del Fronte Polisario 51 anni fa. Ha inoltre ribadito l'impegno del Fronte per la lotta comune contro il colonialismo e l'occupazione, auspicando la riunificazione del Grande Maghreb arabo e la realizzazione di un'unità araba globale.
Una soluzione possibile, una volontà negata.
Mustafa ha definito la questione saharawi come una questione di decolonizzazione, in attesa di risoluzione da parte delle Nazioni Unite dal 1963. Ha esortato il Marocco a rispettare il piano di risoluzione approvato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite con la Risoluzione 690 del 1991.
Solidarietà e appello all'azione:
Durante la conferenza, la dottoressa Leila Badie, icona della resistenza saharawi, ha sollecitato il sostegno della comunità levantina alla lotta del popolo saharawi. Le sue parole hanno riecheggiato l'appello di Mustafa per una mobilitazione internazionale a favore della causa saharawi. Il simposio di Beirut ha rappresentato un'importante piattaforma per evidenziare le sofferenze del popolo saharawi e le analogie con la lotta palestinese. L'evento ha inoltre riaffermato la determinazione del Fronte Polisario a continuare la sua lotta per l'autodeterminazione e la libertà.