Perpignan (Francia), 11 giugno 2024 - Dopo un'impresa epica di oltre due anni in bicicletta, gli attivisti svedesi di "Solidarity Rising" hanno raggiunto Perpignan, in Francia, segnando la fine del loro viaggio attraverso l'Europa. La loro missione: diffondere la conoscenza sulla lotta del popolo Saharawi per l'autodeterminazione e portare all'attenzione del mondo la questione dell'ultima colonia africana, il Sahara Occidentale.
Un viaggio di 48.000 chilometri per la libertà:
Partiti da Göteborg, in Svezia, nel maggio 2022, Sanna Ghotbi e Benjamin Ladraa hanno pedalato per oltre 48.000 chilometri, attraversando 40 paesi. Incontrando persone e organizzando eventi lungo il percorso, hanno instancabilmente sensibilizzato sulla difficile situazione del popolo Saharawi, che vive sotto l'occupazione marocchina dal 1975.
"Far sì che le persone vogliano saperne di più":
"Il nostro obiettivo è quello di far conoscere la realtà del Sahara Occidentale e la sua lotta per l'autodeterminazione", ha spiegato Sanna Ghotbi. "Vogliamo che le persone prendano coscienza di questa occupazione poco conosciuta e di questa colonia dimenticata".
L'attivista sottolinea le sfide che il popolo Saharawi deve affrontare, tra cui la repressione sistematica della libertà di stampa da parte del Marocco. "I giornalisti che osano denunciare le violazioni dei diritti umani vengono perseguitati e incarcerati", afferma. "Questo è il motivo per cui il nostro lavoro di informazione è così importante".
Una nuova generazione di giornalisti Saharawi:
Nonostante le difficoltà, Ghotbi e Ladraa vedono una speranza nel futuro. "Sta emergendo una nuova generazione di giornalisti Saharawi determinati a raccontare la loro storia al mondo", dice Ghotbi. "Questi giornalisti coraggiosi combattono ogni giorno per la libertà di stampa e per il diritto all'informazione".
Un messaggio di speranza e di solidarietà:
Con il completamento del loro viaggio europeo, gli attivisti di "Solidarity Rising" si preparano a pedalare verso sud, attraverso la Spagna e il Portogallo, per raggiungere infine la loro destinazione finale: il Sahara Occidentale. Il loro messaggio è chiaro: la lotta del popolo Saharawi per la libertà e l'autodeterminazione non deve essere dimenticata.
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