Roma, 28 giugno 2024 - "Da due anni attendo con speranza e determinazione il riconoscimento della protezione internazionale. Questo percorso è stato lungo e pieno di sfide, ma ho sempre mantenuto viva la fiducia in un futuro migliore. Il prossimo 3 luglio si terrà finalmente la mia udienza, un momento cruciale che potrebbe cambiare la mia vita. La mia richiesta d’asilo si basa sul mio vissuto di violenze e persecuzioni e di esperienze molto dolorose. Nonostante questo, il Ministero dell'Interno sembra fare di tutto per impedirmi di ottenere la protezione, certamente con la pressione del governo marocchino," è il grido di aiuto dell'attivista saharawi Mohamed Dihani che ha pubblicato sui social network.
"Diversi articoli e testimonianze hanno sottolineato l’importanza del mio caso e la necessità di ottenere per me la protezione internazionale, emersa chiaramente in due sentenze del Tribunale di Roma del 2022. In questa occasione così importante, vorrei fare un appello a tutti coloro che desiderano sostenermi. La vostra presenza sarebbe per me una fonte immensa di forza e incoraggiamento," ha aggiunto Mohamed nel suo post di aiuto.
Ha invitato a unirsi con lui presso il Tribunale Civile in Viale Giulio Cesare 54/B (fermata Lepanto) il 3 luglio alle 10:00. "La vostra solidarietà e il vostro supporto sono fondamentali per me in questo momento decisivo," ha concluso Mohamed Dihani.
Mohamed Dihani, giornalista e attivista sahrawi, ha lanciato un appello a tutti affinché lo sostengano nella sua richiesta di protezione internazionale da parte del governo italiano.
La sua richiesta di asilo si basa sulle violenze, persecuzioni e sulle esperienze estremamente dolorose che ha vissuto per mano dello stato di occupazione marocchino nel Sahara Occidentale. Nonostante il riconoscimento del suo caso da parte di due sentenze del Tribunale di Roma nel 2022, il Ministero dell'Interno italiano sembra stia ostacolando il suo percorso di protezione.
Mohamed Dihani ha dedicato la sua vita a sensibilizzare l'opinione pubblica sulla situazione nel Sahara Occidentale, rischiando la propria sicurezza personale per raccontare la verità. La sua lotta per la giustizia e la libertà è un esempio di coraggio che merita il nostro sostegno e la nostra solidarietà.
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