Sahara occidentale, 16 maggio 2024 - Il prigioniero civile sahrawi del gruppo Gdeim Izik, Abdullah Wali Lakhfauni, ha iniziato uno sciopero della fame di 48 ore giovedì 15 maggio 2024, in segno di protesta contro la negazione del suo diritto alle cure mediche.
Lakhfauni, detenuto nella prigione centrale di Kenitra, a nord della capitale marocchina Rabat, soffre di dolori lancinanti al ginocchio, documentati nella sua cartella clinica carceraria dal 25 febbraio 2023. Nonostante le ripetute richieste, l'amministrazione penitenziaria non ha preso alcun provvedimento per consentirgli di ricevere le necessarie cure mediche.
Secondo l'Associazione per la protezione dei prigionieri sahrawi, Lakhfauni ha sollecitato spiegazioni all'amministrazione carceraria sulla mancata assistenza sanitaria. La risposta ottenuta dal medico del carcere evidenzia una preoccupante mancanza di autonomia decisionale e una nefasta inerzia di fronte alle sofferenze del detenuto.
L'ostinazione dell'amministrazione carceraria di Kenitra è ulteriormente comprovata dal rifiuto, odierno 15 maggio 2024, di accettare la notifica scritta dello sciopero della fame da parte di Lakhfauni, nella quale si definisce "prigioniero politico sahrawi".
Va sottolineato che il Gruppo di lavoro delle Nazioni Unite sulla detenzione arbitraria, a dicembre 2023, ha emesso una decisione che ordina il rilascio immediato e incondizionato dei prigionieri civili sahrawi del gruppo Gdeim Izik, incluso il risarcimento per i danni subiti durante la loro detenzione arbitraria e illegale.
La situazione di Lakhfauni denuncia la grave violazione dei diritti umani da parte del Marocco nei confronti dei prigionieri sahrawi. La comunità internazionale è chiamata ad agire con urgenza per garantire il rispetto dei diritti fondamentali di Lakhfauni e di tutti i prigionieri politici saharawi.
