Campi profughi saharawi, 4 maggio 2024 - Un panel di esperti di alto livello ha analizzato la complessa questione saharawi da molteplici prospettive durante la Prima Conferenza Stampa di Solidarietà con il Popolo Saharawi. Diplomatici, membri del governo, giuristi, giornalisti, attivisti per i diritti umani e presidenti di agenzie internazionali hanno offerto la loro visione sulla situazione attuale, ponendo l'accento sulla necessità di una soluzione giusta e duratura.
Un mondo in rivolta per la giustizia:
Secondo un esponente del Fronte Polisario e Ministro dell'Istruzione e della Formazione Professionale, il mondo è testimone di una "rivolta globale contro le ingiustizie". Questa ondata di attivismo, che include il "movimento studentesco e le manifestazioni nelle università occidentali", rappresenta un passo cruciale per rompere il "silenzio mediatico" sulla lotta del popolo Sahrawi per la liberazione e l'autodeterminazione.
L'importanza della giustizia e del diritto internazionale:
E' emerso un forte consenso sulla necessità di imporre "una cultura della giustizia, del rispetto delle norme del diritto internazionale e della non impunità". Il presidente di Prensa Latinar ha sottolineato il sostegno di Cuba alla causa Sahrawi, evidenziando la cooperazione decennale con la Repubblica Saharawi e l'impegno a rompere l'assedio mediatico.
Solidarietà araba e il ruolo dei media:
Il presidente del Comitato Arabo di Solidarietà con il Popolo Sahrawi ha ribadito il sostegno incrollabile alla causa Sahrawi, affermando: "rimarremo saldi con il popolo Sahrawi e sosterremo le posizioni del Fronte Polisario. Crediamo che solo attraverso la lotta potremo ottenere la liberazione del territorio e la realizzazione della sovranità".
Giornalisti in prima linea:
In occasione della Giornata Mondiale della Libertà di Stampa, il giornalista algerino Ahmed Hafsi ha omaggiato i professionisti dei media che combattono per la verità. Ha espresso la sua ammirazione per la "ferma posizione dei popoli latinoamericani nella difesa del popolo Sahrawi", sottolineando che "ciò che è stato preso con la forza non può essere recuperato se non con la forza".
La conferenza stampa ha rappresentato una piattaforma importante per amplificare le voci del popolo Sahrawi e per sottolineare la necessità di una risoluzione pacifica e giusta del conflitto.
