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Giornalisti in solidarietà con il popolo Saharawi: un passo avanti per la stampa libera e la giustizia


Campi profughi saharawi, 6 maggio 2024 - Un messaggio forte e chiaro è emerso dalla Conferenza internazionale dei media in solidarietà con il popolo Saharawi, tenutasi nel campo profughi di Boujdour dal 2 al 4 maggio 2024. Giornalisti di diverse nazionalità hanno unito le loro voci per denunciare i doppi standard e la disinformazione che ostacolano la giusta causa Saharawi, e per riaffermare il ruolo cruciale di una stampa libera nel difendere i diritti umani e la dignità.

Un appello per un'informazione affidabile e obiettiva:

Al centro della conferenza, la Dichiarazione di Bir Lahlou sul lavoro equilibrato dei media, che invita a unire gli sforzi per un mondo migliore con una stampa libera al servizio della libertà e della dignità umana. I partecipanti hanno sottolineato l'urgente necessità di tutelare i diritti fondamentali e difendere le cause giuste, spesso vittime di doppi standard e manipolazioni.

La nascita della Federazione dei giornalisti solidali con la causa Saharawi:

Un passo importante è stata la creazione della Federazione dei giornalisti solidali con la causa Saharawi. Questa piattaforma internazionale di solidarietà riflette l'impegno dei media a favore della decolonizzazione del Sahara Occidentale e del diritto all'autodeterminazione del popolo Saharawi

La Federazione, presieduta dal giornalista e attivista colombiano Nestor Rosania e con il giornalista algerino Hamid Lotfi come segretario generale, si propone di:

- Illuminare l'opinione pubblica internazionale sui fatti e gli sviluppi della questione Saharawi

- Rompere il blackout mediatico imposto dai media internazionali sotto l'influenza delle lobby marocchine

- Creare una rete internazionale per lo scambio di informazioni e il monitoraggio della questione Saharawi

- Diffondere informazioni attendibili e denunciare la propaganda e gli abusi marocchini

- Difendere i giornalisti Saharawi nei territori occupati del Sahara Occidentale

- Organizzare riunioni periodiche di coordinamento e valutazione

- Creare una piattaforma mediatica internazionale per monitorare gli sviluppi della questione Saharawi

- Un riconoscimento ai giornalisti sostenitori della causa Saharawi

La conferenza si è conclusa con un tributo ai giornalisti che hanno sostenuto la causa Saharawi provenienti da diversi paesi, come l'Algeria e il Libano. Un particolare omaggio è stato reso ai giornalisti algerini deceduti che hanno dedicato la loro vita a questa giusta causa, tra cui Ali Younsi (quotidiano El-Massa), Tewfik Maouchi (agenzia di stampa APS) e Amine Chikhi (fotografa stampa).

La Conferenza internazionale dei media in solidarietà con il popolo Saharawi ha rappresentato un importante passo avanti nella lotta per la libertà di stampa e la giustizia. L'unione dei giornalisti di diverse nazionalità dimostra la forza del loro impegno a favore del popolo Saharawi e del suo diritto all'autodeterminazione.

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