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Sahara Occidentale: repressione e soprusi continuano sotto l'occupazione marocchina, denuncia Amnesty International


Londra, 26 aprile 2024 - L'ultimo rapporto annuale di Amnesty International sui diritti umani nel Sahara Occidentale dipinge un quadro preoccupante e immutato: le autorità marocchine continuano a reprimere con pugno di ferro ogni forma di dissenso nel territorio occupato dal 1975.

Limitazione della libertà di espressione e di manifestazione pacifica: Il rapporto documenta numerose violazioni del diritto alla libertà di espressione e di manifestazione pacifica. Tra maggio e giugno 2023, l'attivista saharawi Mahfouz Lafkir è stato posto sotto assedio domiciliare a Laayoune e sottoposto a molestie durante i suoi spostamenti. Analogamente, una manifestazione pacifica a Laayoune il 4 settembre 2023 è stata dispersa con la forza, causando il ferimento di 23 manifestanti, tra cui attivisti noti.

Espulsione di osservatori internazionali: Amnesty International denuncia inoltre l'espulsione del ricercatore italiano Roberto Cantone, avvenuta il 1° maggio 2023, mentre conduceva ricerche ad Agadir.

Repressione dei difensori dei diritti umani: Le autorità marocchine continuano a ostacolare il lavoro delle organizzazioni per i diritti umani. CODESA, l'Organizzazione Saharawi per i Diritti Umani, non ha potuto tenere la sua prima conferenza nazionale a Laayoune il 21 ottobre 2023 a causa dell'interferenza delle forze di sicurezza. La sede dell'Associazione Saharawi per le Vittime di Gravi Violazioni dei Diritti Umani (ASVDH) è stata chiusa nel 2022 e le sue attività sono state bandite.

Tortura e maltrattamenti: Il rapporto di Amnesty International evidenzia la persistente pratica di tortura e maltrattamenti da parte delle forze di sicurezza marocchine. Il giovane Abdel Tawab Taraki è stato sottoposto a torture e minacce di stupro e omicidio dopo essere apparso in un video in cui esprimeva il suo sostegno all'autodeterminazione del popolo Saharawi.

Mancanza di una componente per i diritti umani nella MINURSO: L'assenza di un componente per i diritti umani nella Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO) ostacola seriamente la tutela dei diritti umani nel territorio.

Amnesty International sollecita le Nazioni Unite e la comunità internazionale ad adottare misure concrete per porre fine alle violazioni dei diritti umani in atto nel Sahara Occidentale e per garantire il diritto del popolo Saharawi all'autodeterminazione.

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