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Sahara Occidentale: il Fronte POLISARIO denuncia la Spagna per il possibile trasferimento dello spazio aereo al Marocco



Campi profughi saharawi, 6 marzo 2024 – Il Presidente della Repubblica Saharawi e Segretario Generale del Fronte POLISARIO, Brahim Ghali, ha inviato una lettera al Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, per denunciare la possibile cessione del controllo dello spazio aereo del Sahara Occidentale al Marocco da parte della Spagna.

Nella lettera, il Presidente Ghali sottolinea che tale decisione, se confermata, costituirebbe una grave violazione dello status internazionale del Sahara Occidentale come territorio non ancora decolonizzato e delle obbligazioni internazionali della Spagna come Potenza Amministrante.

Lo spazio aereo del Sahara Occidentale è attualmente gestito dai controllori del traffico aereo spagnoli nelle Isole Canarie.

La Spagna ha la responsabilità di amministrare il Sahara Occidentale fino al completamento del processo di decolonizzazione.

Il Marocco occupa illegalmente il Sahara Occidentale dal 1975.

Le preoccupazioni del Fronte POLISARIO:

- Il trasferimento dello spazio aereo al Marocco legittimerebbe l'occupazione marocchina.

- Minerebbe gli sforzi per rilanciare il processo di pace delle Nazioni Unite.

- Costituirebbe una violazione del diritto all'autodeterminazione del popolo saharawi.

Le richieste del Fronte POLISARIO:

- Alle Nazioni Unite di garantire il rispetto dello status del Sahara Occidentale come territorio non decolonizzato.

- Alla Spagna di assumersi le sue responsabilità internazionali e di non cedere lo spazio aereo al Marocco.

La posizione del Fronte POLISARIO è supportata da:

- Pareri legali delle Nazioni Unite.

- Sentenze della Corte africana dei diritti dell'uomo e dei popoli.

- Sentenze della Corte di Giustizia dell'Unione Europea.

Il Fronte POLISARIO invita la comunità internazionale ad intervenire per impedire alla Spagna di trasferire lo spazio aereo del Sahara Occidentale al Marocco. Tale decisione sarebbe una grave violazione del diritto internazionale e ostacolerebbe la pace e la stabilità nella regione.

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