Sahara occidentale, 26 febbraio 2025 - Nonostante la morsa soffocante dell'occupazione marocchina, la città di Dakhla, nel Sahara Occidentale, ha vibrato di determinazione e coraggio durante la commemorazione della proclamazione della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD). Un evento di martedì 25 febbraio che ha visto il popolo Saharawi riaffermare con forza il proprio diritto all'autodeterminazione, sfidando il rigido assedio imposto dalle forze di polizia marocchine.
Un'atmosfera di sfida e resilienza:
L'atmosfera era carica di tensione, con le abitazioni degli attivisti Saharawi circondate da un imponente dispiegamento di forze di sicurezza. Molti di loro sono stati privati della libertà di movimento, come accaduto la sera precedente a Hassan Zerouali, attivista per i media e i diritti umani, a cui è stato impedito di raggiungere la propria abitazione.
Un tributo ai martiri e un impegno per il futuro:
La commemorazione ha avuto inizio con la recitazione della Surat Al-Fatihah, un omaggio alle anime dei martiri Saharawi, seguita da una serie di interventi appassionati che hanno ribadito la fedeltà al loro sacrificio e l'indissolubile attaccamento ai diritti del popolo Saharawi. Canti patriottici hanno risuonato tra le strade, alimentando lo spirito di resistenza.
Una dichiarazione di intenti:
L'evento si è concluso con la lettura di una dichiarazione solenne, a nome dei cittadini saharawi di Dakhla, in cui è stato rinnovato l'impegno a proseguire la lotta per l'indipendenza e la libertà del Sahara Occidentale. Un messaggio chiaro e inequivocabile, che riecheggia la determinazione di un popolo che non si arrende.
Dakhla occupata, ma non sottomessa:
La città di Dakhla, nonostante l'occupazione, rimane un simbolo di resistenza e di speranza per il popolo Saharawi. La commemorazione della RASD è stata una testimonianza eloquente della loro incrollabile volontà di lottare per un futuro di pace e libertà.