Campi profughi saharawi, 25 febbraio 2025 - Un viaggio istituzionale e di solidarietà nei campi profughi Saharawi in Algeria per rafforzare i legami, pianificare progetti di cooperazione e sostenere la lotta per l'autodeterminazione. Il sindaco di Bagno a Ripoli, Francesco Pignotti, ha guidato una delegazione in una missione nei campi profughi Saharawi, dove circa 200.000 persone vivono in esilio da quasi 50 anni, a causa dell'occupazione del Sahara Occidentale da parte del Marocco.
La missione, organizzata dalla Rete Saharawi, ha visto la partecipazione dell'assessora regionale alla cooperazione, Serena Spinelli, e ha permesso alla delegazione di visitare le cinque province che ospitano la Repubblica Saharawi, incontrando rappresentanti istituzionali e famiglie locali.
"Ci hanno aperto le porte di casa, permettendoci di vivere la loro quotidianità, fatta di resilienza e speranza, nonostante le difficili condizioni di vita", ha dichiarato il sindaco Pignotti.
Tra gli incontri più significativi, quello con il Presidente della Repubblica Saharawi, Brahim Ghali, che ha espresso gratitudine per il sostegno dell'Italia e ha sottolineato l'importanza di sensibilizzare l'opinione pubblica internazionale sulla questione del Sahara Occidentale.
La delegazione ha inoltre incontrato ministri del governo Saharawi, tra cui molte donne, evidenziando il ruolo attivo delle donne nella società Saharawi. Durante gli incontri, sono state discusse nuove iniziative di cooperazione, tra cui progetti culturali, sportivi e di accoglienza per bambini Saharawi a Bagno a Ripoli.
La visita ha permesso di constatare le condizioni di vita nei campi profughi, visitando scuole, ospedali e centri per persone con disabilità, realizzati anche grazie al sostegno di Paesi amici come l'Italia e la Regione Toscana.
"Questo viaggio ha rafforzato il nostro impegno a sostenere il popolo Saharawi nella sua lotta per l'autodeterminazione e il diritto a tornare nella propria terra", ha concluso il sindaco Pignotti. "Chiediamo alla comunità internazionale di riconoscere il diritto del popolo Saharawi all'indipendenza e di sostenere una soluzione pacifica e giusta per il Sahara Occidentale".