قضية اللواء المتقاعد خالد نزار: الجزائر تأسف للقراءة الرجعية للعدالة السويسرية

Campi profughi saharawi, 28 dicembre 2023 - In una recente dichiarazione, Nafi Ahmed Mohamed, segretario generale dell'Unione dei giornalisti e scrittori sahrawi, ha denunciato la crescente repressione marocchina nel Sahara occidentale. La libertà di espressione, considerata un crimine dall'occupazione marocchina, ha portato i giornalisti sahrawi ad affrontare arresti illegali e condizioni disumane dietro le sbarre.

Mohamed ha sottolineato la difficile situazione dei professionisti saharawi dei media, ingiustamente imprigionati nelle carceri marocchine, che pagano il prezzo della libertà di espressione. L'Unione dei giornalisti e scrittori sahrawi ha rivelato che le forze di sicurezza marocchine hanno intensificato la persecuzione sistematica dei giornalisti sahrawi. Le case vengono assediate, le telefonate e gli account sui social media vengono monitorati, tutto con l'obiettivo di mettere a tacere la verità.

L'Unione dei giornalisti e scrittori sahrawi ha rivolto un appello urgente alle organizzazioni internazionali affinché rilascino i detenuti politici sahrawi, in particolare i giornalisti che, per protestare contro le condizioni disumane di detenzione, stanno portando avanti lo sciopero della fame.

La repressione marocchina, secondo Mohamed, è una tattica per minare il morale del popolo saharawi e attentare alla sua identità in una guerra psicologica.

In un momento in cui il Marocco cerca di presiedere il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, la comunità internazionale deve unirsi per affrontare gli abusi nel Sahara occidentale. L'Unione dei giornalisti e scrittori sahrawi invita gli scrittori e i professionisti dei media a difendere la giustizia della lotta del popolo sahrawi e a resistere alle politiche coloniali.