Copenaghen, 14 gennaio 2025 - l'ufficio della “Global Aktion” nella capitale danese è stato bersaglio di un attacco con materiale esplosivo o combustibile infiammato. Questo atto di violenza ha causato gravi danni materiali e messo in pericolo la vita degli abitanti di un edificio di quattro piani. Il gesto, accompagnato da messaggi di odio contro il popolo sahrawi, potrebbe essere parte di una più ampia strategia di intimidazione, presumibilmente orchestrata dal Marocco, volta a destabilizzare il movimento internazionale a sostegno del Sahara Occidentale.
Un attacco dai chiari toni politici:
Nei pressi dell'edificio sono stati rinvenuti graffiti con frasi come "Via il Polisario" e "Il Sahara Occidentale è il Marocco", segnalando l'intenzione dei responsabili di intimidire chi sostiene il diritto del popolo sahrawi all'autodeterminazione. Questo episodio non è isolato: il Marocco ha da anni intensificato i suoi sforzi per silenziare le voci favorevoli alla causa sahrawi, utilizzando tattiche che spaziano dalla propaganda alle vere e proprie molestie. “Questo attacco è un chiaro tentativo di intimidire quelli di noi che lottano per la giustizia e i diritti umani nel Sahara Occidentale,” ha dichiarato Mathilde Goldschmidt, attivista di Global Aktion. “Ciò riflette la disperazione del Marocco di fronte al crescente sostegno internazionale all’autodeterminazione del popolo sahrawi.”
Una possibile escalation in una serie di attacchi:
L’attacco alla “Global Aktion” potrebbe rientrare in una strategia più ampia del Marocco per destabilizzare il movimento di solidarietà internazionale. Negli ultimi anni, si sono moltiplicati tentativi di disinformazione, campagne diffamatorie e pressioni diplomatiche contro attivisti, ONG e paesi favorevoli alla causa sahrawi.
Analisti internazionali sottolineano che Rabat, in assenza di progressi nel legittimare l’occupazione del Sahara Occidentale, sta adottando tattiche sempre più aggressive. Questo attacco in Danimarca potrebbe segnare un'escalation, superando il limite della violenza diretta al di fuori dei confini marocchini.La disperazione del Marocco di fronte al fallimento diplomatico:
L'uso dell'intimidazione e del vandalismo riflette il livello di disperazione del Marocco, il cui approccio al Sahara Occidentale ha incontrato un costante rifiuto internazionale. Nonostante i tentativi di imporre la propria proposta di autonomia, numerose risoluzioni delle Nazioni Unite e sentenze giudiziarie hanno riaffermato che il Sahara Occidentale rimane un territorio da decolonizzare.
“Il Marocco sta perdendo la battaglia diplomatica e ora ricorre a tattiche intimidatorie per mettere a tacere la solidarietà internazionale,” ha dichiarato il rappresentante del Fronte POLISARIO in Danimarca. “Questi atti dimostrano solo quanto siano disperati nel nascondere la verità sulla loro occupazione illegale.”
Un appello alla solidarietà e alla giustizia:
L'attacco a Copenaghen ha suscitato una forte condanna da parte delle ONG per i diritti umani e della società civile. Ha anche sollevato interrogativi sul rispetto da parte del Marocco dei valori democratici e della libertà di espressione all'estero. “Siamo indignati, ma non ci arrenderemo,” ha dichiarato un’attivista di “Global Aktion”. “Questo atto di violenza non ci fermerà. Continueremo a lavorare per un Sahara Occidentale libero e indipendente.”
Questo incidente, lungi dall'intimidire il movimento di solidarietà, ha rafforzato la determinazione dei suoi sostenitori. La lotta per la giustizia e l’autodeterminazione del Sahara Occidentale rimane una causa fondamentale per i difensori dei diritti umani in tutto il mondo.