Madrid, 15 dicembre 2023 - In occasione del viaggio del ministro degli Esteri, José Manuel Albares, in Marocco, il rappresentante del Polisario in Spagna, Abdulah Arabi, ha chiesto al presidente del governo, Pedro Sánchez, di smettere di interferire nel diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza del popolo del Sahara Occidentale e di non sottoporre le relazioni bilaterali con il Marocco alla violazione dei diritti del popolo Saharawi.
Arabi ha affermato che quasi due anni dopo che Sánchez si era schierato a favore delle rivendicazioni marocchine sul Sahara Occidentale, la Marcia 18, 2022, e dopo la celebrazione di una RAN all'inizio di quest'anno e numerosi annunci non eseguiti “è stato confermato che l'impegno a subordinare i diritti legittimi del popolo Saharawi all'autodeterminazione e all'indipendenza alle insaziabili richieste del Marocco, "Non ha portato alcun beneficio alla Spagna."
Il rappresentante sahrawi ha indicato in un comunicato che il presidente del governo ha il “potere di ribaltare la situazione”, di sostenere senza ambiguità il lavoro dell'inviato speciale del segretario generale delle Nazioni Unite e di smettere di interferire nel diritto inalienabile all'autodeterminazione -determinazione e indipendenza del popolo del Sahara Occidentale”.
Per Arabi, è il momento opportuno perché la Spagna assuma il ruolo centrale che le spetta come potenza amministrativa del Territorio Non Autonomo del Sahara Occidentale, soprattutto considerando l’imminenza delle sentenze della Corte di Giustizia dell’Unione Europea, che ne confermerà lo status diverso e separato dal Sahara Occidentale rispetto al Marocco.
Il rappresentante del Polisario afferma che si tratta di “una grande opportunità per assumere con coraggio le responsabilità giuridiche imposte dal diritto internazionale e riportare così la Spagna al massimo consenso della sua politica estera” e smettere di sottoporre le relazioni bilaterali con il Marocco “alla violazione dei diritti della popolo Saharawi e consentire loro, attraverso l’esercizio del diritto all’autodeterminazione, di decidere liberamente del proprio futuro”.
Arabi conclude affermando che “l'eternità delle situazioni di occupazione non può essere un'opzione. L'unica garanzia di stabilità e progresso nell'attuale sistema internazionale è permettere alle persone di decidere liberamente del proprio futuro, in conformità con le disposizioni del diritto internazionale”.