Johannesburg, 29 agosto 2023 - I paesi membri del gruppo BRICS hanno sottolineato a Johannesburg, in Sudafrica, la necessità di raggiungere una soluzione politica "reciprocamente accettabile" alla questione del Sahara occidentale, in conformità con i principi della Carta delle Nazioni Unite e le risoluzioni di diritto internazionale.
Nel comunicato finale emesso al termine della 15a sessione del vertice BRICS, i paesi membri hanno affermato che "sottolineano la necessità di raggiungere una soluzione politica reciprocamente accettabile e duratura alla questione del Sahara Occidentale in conformità con le pertinenti risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite e in adempimento del mandato della Missione delle Nazioni Unite per il Referendum nel Sahara Occidentale (MINURSO)".
I paesi BRICS (Brasile, Russia, India, Cina e Sudafrica) avevano già chiesto, il 26 aprile, una soluzione politica in grado di garantire il diritto all'autodeterminazione del popolo Saharawi, nella riunione preparatoria del vertice di Johannesburg dei deputati dei BRICS dei ministri degli Esteri e degli inviati speciali per il Medio Oriente e il Nord Africa (Mena), tenutosi a Cape Town.
La posizione del gruppo BRICS è stata in linea con quella del Fronte Polisario, che ha sempre sostenuto il diritto del popolo Saharawi all'autodeterminazione attraverso un referendum.
La partecipazione del presidente della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD) e del segretario generale del Fronte Polisario, Brahim Gali, all'incontro BRICS/Africa, che si è svolto a Johannesburg, è stata un passo importante verso la risoluzione del conflitto del Sahara Occidentale.
