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Prigioniero politico saharawi continua lo sciopero della fame di protesta


Laayoune (Sahara occidentale), 31 maggio 2023 - Il prigioniero politico saharawi, membro del noto gruppo Gdeim izik e presidente onorario della Lega per la protezione dei prigionieri saharawi nelle carceri marocchine, Ahmed Bachir Sbai ha deciso martedì 30 maggio di intraprendere uno sciopero della fame di protesta contro le autorità del Marocco.

Secondo fonti della Lega per la protezione dei prigionieri saharawi nelle carceri marocchine, l'attivista per i diritti umani aveva anche depositato lunedì presso l'amministrazione penitenziaria di Kenitra una notifica che include le ragioni che lo hanno portato a decidere di "iniziare martedì 30 maggio, 2023, uno sciopero della fame per protestare contro la negazione del diritto alle cure mediche e per il rifiuto di indossare la divisa assegnata ai detenuti comuni”.

In questo senso il prigioniero politico e attivista saharawi Ahmed Bachir “ritiene le autorità penitenziarie marocchine responsabili di tutte le conseguenze fisiche e psicologiche che possono derivare dalla politica di rappresaglie che subisce a causa delle sue posizioni politiche in merito al diritto alla popolo Saharawi all'autodeterminazione e all'indipendenza”.

Si ricorda che il prigioniero politico saharawi e attivista per i diritti umani, presidente onorario della Lega per la protezione dei prigionieri saharawi nelle carceri marocchine, Ahmed Bachir Sbai, si trova nel carcere centrale di Kenitra, a nord di Rabat, capitale marocchina.

Deve scontare un'ingiusta e dura condanna fino all'ergastolo, dopo il processo arbitrario e senza garanzie a cui sono stati sottoposti i membri del Gruppo Gdeim Izik nella città marocchina di Salé.

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