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Iniziativa dei cittadini europei affinché l'UE smetta di commercializzare prodotti dai territori occupati del Sahara occidentale


Secondo i media, un'iniziativa dei cittadini europei (ECI) è stata ufficialmente lanciata domenica scorsa per vietare il commercio con gli insediamenti illegali, tra cui il Sahara occidentale occupato e i territori palestinesi.

Questa iniziativa dei cittadini, registrata presso la Commissione europea nel settembre 2021 e lanciata ufficialmente domenica 20 febbraio, richiede l'adozione di una legge europea che vieti l'importazione nell'UE di prodotti dai territori occupati e l'esportazione. 

“L'UE dovrebbe vietare le transazioni commerciali che contribuiscono all'estrazione illegale di risorse nei territori occupati, che viola anche il diritto umanitario internazionale", ha affermato Human Rights Watch (Hrw), una delle organizzazioni firmatarie.

La ONG si unisce a più di 100 organizzazioni della società civile, movimenti popolari, sindacati e politici per sostenere questa iniziativa.

L'Iniziativa si basa su un provvedimento volto a consentire ai cittadini europei di chiedere alla Commissione Europea di prendere in considerazione una proposta di intervento legislativo.

Se l'iniziativa ottiene almeno un milione di firme, la Commissione sarà legalmente obbligata a prendere in considerazione il divieto di importazione di merci dagli insediamenti illegali e dai territori occupati, considerazione che entrerebbe nelle città saharawi occupate militarmente dal Marocco così come nel suo spazio marittimo.

HRW fa l'esempio del Sahara occidentale, dove le autorità di occupazione marocchine "sfruttano le risorse naturali, come i prodotti della pesca, l'agricoltura e l'estrazione dei fosfati, poiché non hanno dimostrato di "aver ottenuto il consenso esplicito del popolo Saharawi". L'Iniziativa si applica inequivocabilmente anche alla situazione nella Cisgiordania occupata, ha aggiunto la ONG.

La CGUE ha annullato gli accordi commerciali UE-Marocco per l'inclusione illegale dei territori occupati del Sahara occidentale.

La sentenza ha espressamente stabilito che il Fronte POLISARIO può rappresentare il popolo Saharawi davanti ai tribunali europei e ha affermato che il diritto del popolo Saharawi a dare il proprio consenso non è stato rispettato. 

Un consenso che può essere ottenuto solo tramite il Suo rappresentante o esercitando il diritto di autodeterminazione previsto per i processi di decolonizzazione.

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