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Stallo nel processo di pace nel Sahara Occidentale: Il Fronte Polisario accusa Marocco e potenze del Consiglio di Sicurezza


Campi profughi saharawi, 8 gennaio 2025Il rappresentante del Fronte Polisario presso le Nazioni Unite e coordinatore della missione MINURSO, Sidi Mohamed Omar, ha denunciato la completa paralisi del processo di pace nel Sahara Occidentale, attribuendola alla posizione intransigente dello Stato marocchino occupante e all'atteggiamento di alcune potenze influenti all'interno del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.

Durante una conferenza rivolta ai membri del Consiglio Nazionale Saharawi, Sidi Mohamed Omar ha espresso profonda preoccupazione per la stagnazione del processo di pace. Ha chiarito che tale stallo non è unicamente imputabile al rifiuto del Marocco di progredire verso una soluzione negoziata, ma è altresì conseguenza delle posizioni assunte da alcune parti del Consiglio di Sicurezza, citando esplicitamente la Francia e, in misura minore, gli Stati Uniti. Questa convergenza di fattori ha determinato una situazione di completo immobilismo.

Il rappresentante del Fronte Polisario ha poi posto l'accento sull'importanza cruciale dell'inclusione della questione saharawi nell'elenco dei territori in fase di decolonizzazione sin dal 1963. Tale inclusione, ha affermato, sottolinea la solida base giuridica e internazionale del caso, riconoscendo il diritto inalienabile del popolo saharawi all'autodeterminazione. A sostegno di questa affermazione, Sidi ha richiamato la risoluzione dell'Assemblea Generale del 4 dicembre, che ribadisce il quadro giuridico della questione e la responsabilità delle Nazioni Unite nei confronti del popolo saharawi.

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