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Il Marocco corre contro il tempo per depredare quasi mezzo milione di tonnellate di fosfato Saharawi in meno di un mese


L'occupazione marocchina sta correndo contro il tempo per depredare quasi mezzo milione di tonnellate di fosfato saharawi in meno di un mese, secondo l'Associazione per sorveglianza della ricchezza e la protezione ambientale nel Sahara occidentale.

In una dichiarazione, l'Associazione Sahrawi ha dichiarato: "In parallelo con l'accelerazione della repressione dell'occupazione contro i civili sahrawi, sono state avvistate otto (8) navi, alcune delle quali hanno lasciato il porto occupato della città occupata di Laayoune e hanno raggiunto la loro destinazione specifica, e alcuni hanno iniziato il processo di spedizione e altri stanno aspettando il loro turno per accedervi per imbarcarsi con il fosfato saharawi saccheggiano illegalmente la miniera di (Boukraa) nel Sahara occidentale.

Ha sottolineato che il Marocco sta accelerando il ritmo del suo saccheggio illegale della ricchezza dei Saharawi e sta correndo contro il tempo per completare le spedizioni e consegnare il carico di questo numero di navi entro la fine dell'anno in corso.

L'Associazione per la sorveglianza della ricchezza e della protezione ambientale nel Sahara occidentale ha rivelato l'identità delle navi, le loro capacità di carico e le loro destinazioni, inclusa la nave "Ince Karadenes", numerata: 9446192 IMO, che porta la bandiera di Singapore, e il suo tonnellaggio è 56.956 tonnellate, la sua destinazione è il porto di "Paradeep" in India, che ha raggiunto il 6 dicembre 2021.

Oltre alla nave "Pelnebon" numerata: 9801249 IMO, battente bandiera panamense, con una stazza di 63.602 tonnellate, è arrivata nel porto di "Cautzacocos" in Messico il 5 dicembre scorso, dopo aver nascosto la sua destinazione, chiarisce l'Associazione Saharawi.

L'elenco includeva anche la nave "Elinao" numerata: 9524683 IMO, battente bandiera della Liberia e con carico di 55.442 tonnellate.

L'Associazione per il controllo della ricchezza e la protezione dell'ambiente nel Sahara occidentale ha considerato il coinvolgimento e la partecipazione di queste navi, insieme all'occupazione marocchina, nel saccheggio e nel furto delle ricchezze saharawi.

Una flagrante violazione del diritto internazionale, dato lo status giuridico del Sahara occidentale in quanto territorio in attesa di decolonizzazione, e il diritto internazionale vietano l'esercizio di attività economiche senza l'approvazione del suo popolo, come confermato dalla Corte di giustizia europea il 29 settembre 2021.

In tale contesto, ha condannato tutti coloro che sono coinvolti nel prolungamento dell'occupazione e nella privazione del diritto all'autodeterminazione e all'indipendenza del popolo sahrawi, invitando le società coinvolte nel saccheggio a cessare la loro partecipazione a questi crimini.

Ha inoltre invitato il Consiglio di sicurezza dell'ONU e la Croce Rossa Internazionale ad assumersi le proprie responsabilità nei confronti del popolo Saharawi e del diritto internazionale umanitario e di adottare serie misure deterrenti per porre fine all'occupazione.

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