Esperto presso il Consiglio europeo per le relazioni internazionali (ECFR), Hugh Lovatt, ha affermato che l'Unione europea (UE) non dovrebbe stabilire le sue relazioni con il Marocco a scapito dei diritti del popolo Sahrawi e i suoi impegni nei confronti del diritto internazionale.
L'UE non è obbligata a stabilire relazioni con il Marocco a scapito dei diritti dei saharawi e del diritto internazionale in generale", ha sottolineato criticando l'ipocrisia dei paesi europei.
Queste pratiche, ha affermato, inducono una relazione minacciata principalmente con il Sahara occidentale, che danneggia gli interessi commerciali dell'Europa e le sue posizioni politiche e legali e mina le prospettive di una soluzione a lungo termine del conflitto.
Secondo l'Esperto ECFR, "il Marocco ha utilizzato elementi relativi alla sicurezza e alla cooperazione commerciale per ottenere il sostegno del blocco europeo per la sua tesi sul Sahara occidentale".
Ha criticato, a tal proposito, "le manovre della Commissione Europea (CE) per sfuggire alle sentenze della Corte di Giustizia Europea (CGUE) che dichiarano nulli tutti gli accordi commerciali compreso il territorio saharawi".
La Commissione Europea, invece di consultare, in tema di sfruttamento delle risorse naturali del Sahara Occidentale, il Fronte Polisario, unico ed unico rappresentante legale del popolo saharawi, si è rivolto a rappresentanti locali legati all'occupante marocchino.
Per l'esperto dell'ECFR, "l'UE deve considerare la presenza del Marocco nel Sahara occidentale come un'occupazione illegale", e quindi consentire agli europei di contribuire alla riattivazione dei negoziati di pace tra il Marocco e il Fronte Polisario, assicurando che le pratiche commerciali europee non compromettano ulteriormente le prospettive di autodeterminazione del popolo saharawi".
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