Sahara occidentale, 12 dicembre 2025 – In occasione del 77° anniversario della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (DUDU), l'Organizzazione Saharawi Contro l'Occupazione Marocchina (ISACOM) ha rilasciato una dichiarazione veemente per denunciare la persistente sofferenza del popolo Saharawi nei territori occupati e per sollecitare un intervento internazionale immediato.
La drammatica situazione umanitaria:
La dichiarazione di ISACOM sottolinea come la giornata dedicata alla dignità umana universale si trasformi, per il popolo Saharawi, in un'occasione per riesaminare le gravi e croniche violazioni subite. Tali abusi, secondo l'Organizzazione, non solo causano danni psicologici e sociali duraturi, ma ostacolano attivamente la costruzione della nazione Saharawi, compromettendo la sua stabilità e il suo progresso.
ISACOM ha accusato il continuo deterioramento delle condizioni dei diritti umani di riflettere l'intensificazione della macchina repressiva marocchina. Tale intensificazione, si legge nella nota, è incoraggiata dal clima internazionale di complicità, che ha garantito al Marocco la possibilità di perpetrare violazioni con una sostanziale impunità.
Il Diritto internazionale ostaggio degli interessi:
L'Organizzazione ha espresso profonda preoccupazione per il fatto che il diritto internazionale, le convenzioni e i trattati umanitari sembrino, in molti contesti, essere diventati "ostaggio degli interessi delle grandi potenze", portando all'ignorarazione della difficile situazione dei popoli oppressi e colonizzati.
In particolare, la dichiarazione ha evidenziato la mancanza di attenzione reale da parte del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite riguardo al monitoraggio e al rispetto dei diritti umani nel Sahara Occidentale. La situazione è aggravata dal persistente rifiuto del Marocco di consentire l'accesso alla missione dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Diritti Umani. Un ulteriore elemento di preoccupazione è l'assenza del Comitato Internazionale della Croce Rossa (CICR), la cui ultima visita ai prigionieri politici saharawi risale al lontano 1996.
Richieste urgenti alla comunità internazionale:
Concludendo la sua dichiarazione, ISACOM ha rivolto un appello pressante alle Nazioni Unite, all'Unione Africana e alle organizzazioni internazionali e regionali, esortandole ad adottare misure concrete e immediate. Tali misure includono:
- Rilascio Immediato e Incondizionato: Di tutti i prigionieri politici saharawi.
- Apertura del Territorio: Agli osservatori internazionali e ai giornalisti stranieri.
- Protezione dei Difensori: Garantire la sicurezza dei difensori dei diritti umani contro la repressione delle autorità occupanti.
- Tutela delle Risorse: Intervenire per proteggere la proprietà, la terra e le risorse naturali saharawi da saccheggi e distruzioni.
- Sostegno all'Autodeterminazione: Sostenere il diritto inalienabile del popolo Saharawi all'autodeterminazione.
L'ISACOM ribadisce che solo un'azione congiunta e decisa della comunità internazionale potrà porre fine alla lunga sofferenza del popolo Saharawi e garantire il rispetto dei principi fondamentali sanciti dalla DUDU.
