Kassel (Germania), 6 ottobre 2025 – La causa saharawi ha avuto grande rilievo durante la 40ª Conferenza di Kassel, svoltasi dal 2 al 5 ottobre nella città tedesca, dedicata al tema “Porre fine a tutte le forme di colonialismo: riconoscimento, resistenza, riparazioni”.
Tra i momenti più significativi, l’intervento della diplomatica saharawi Najat Handi, rappresentante del Fronte POLISARIO in Germania, che ha ripercorso i cinquant’anni di lotta e resistenza del popolo saharawi contro l’occupazione marocchina. Nel suo discorso, Handi ha ribadito il diritto inalienabile all’autodeterminazione e alla preservazione dell’identità nazionale e culturale, ricordando che la questione saharawi rappresenta “l’ultima causa di decolonizzazione irrisolta in Africa”.
La rappresentante saharawi ha inoltre esortato a rafforzare la solidarietà internazionale e a sostenere gli sforzi delle Nazioni Unite e degli organismi per i diritti umani affinché si ponga fine all’occupazione e si garantisca al popolo saharawi il diritto a vivere in libertà e dignità.
Durante i workshop, dedicati anche all’idrogeno verde e alle pratiche neocoloniali, è stato evidenziato come molte imprese europee e diversi Paesi del Sud globale – tra cui il Marocco – continuino a sfruttare le risorse naturali per progetti energetici da esportazione, lasciando le popolazioni locali escluse dai processi decisionali e dai benefici economici.
In questo contesto, Najat Handi ha denunciato che lo sfruttamento dei territori occupati del Sahara Occidentale per la produzione di idrogeno verde costituisce una nuova forma di colonialismo economico, mascherata dalla transizione energetica. Ha quindi invocato l’adozione di una visione decoloniale capace di garantire giustizia climatica e tutela dei diritti del popolo saharawi.
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