New York (Nazioni Unite), 17 ottobre 2025 – Durante le recenti discussioni della Quarta Commissione per le questioni politiche speciali e di decolonizzazione dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite, la posizione del Kenya sul Sahara Occidentale ha messo in luce una prospettiva fondamentale: le Nazioni Unite non considerano questa controversia semplicemente come una questione territoriale, bensì come una profonda questione di giustizia, autodeterminazione e dignità umana.
Preoccupazione per lo Stallo della Decolonizzazione:
Il rappresentante keniota ha espresso notevole preoccupazione per il fatto che la questione del Sahara Occidentale resti irrisolta a oltre sei decenni dalla sua prima inclusione nell'elenco dei territori da decolonizzare. Il Kenya ha accolto con favore l'affermazione contenuta nel rapporto A/79/229 del Segretario Generale, la quale conferma che il Sahara Occidentale mantiene il suo status di questione di decolonizzazione sia nell'ambito della Quarta Commissione che della Commissione Speciale sui 24.
Ribadendo la sua posizione, il Kenya ha sottolineato che l'approccio delle Nazioni Unite trascende la mera disputa di confini, elevandola a un dibattito sui principi fondamentali di giustizia e diritti inalienabili.
Sostegno all'Autodeterminazione e al Processo ONU:
Nel suo intervento, il Kenya ha rimarcato l'importanza del continuo sostegno espresso nella Risoluzione 2756 (2024) del Consiglio di Sicurezza, che chiede una soluzione politica giusta, duratura e reciprocamente accettabile. Tale soluzione deve imprescindibilmente garantire il diritto del popolo saharawi all'autodeterminazione, in piena conformità con i principi stabiliti dalla Carta delle Nazioni Unite.
Il Paese africano ha anche elogiato gli sforzi instancabili dell'Inviato Personale del Segretario Generale, Stefano de Mistura, nel sostenere il dialogo attraverso consultazioni regionali e visite dirette alle parti in causa.
Un riconoscimento cruciale è stato dato anche alla Missione delle Nazioni Unite per il referendum nel Sahara occidentale (MINURSO), il cui ruolo è vitale nel mantenimento del cessate il fuoco e nel creare le condizioni propizie per il dialogo. La professionalità, neutralità e dedizione della missione in circostanze complesse sono state lodate come un fattore essenziale che contribuisce alla stabilità regionale.
Il Kenya ha incoraggiato la MINURSO a rafforzare la sua cooperazione con l'Inviato Personale, le parti e i partner regionali, promuovendo nel contempo una maggiore trasparenza e misure volte a rafforzare la fiducia reciproca (confidence-building measures), in particolare attraverso la promozione della partecipazione umanitaria e dei diritti umani.
L'Appello al Dialogo e il Ruolo dell'Unione Africana:
Il rappresentante keniota ha lanciato un appello diretto a entrambe le parti affinché rinnovino la volontà politica necessaria per riprendere i negoziati in buona fede sotto l'egida delle Nazioni Unite, attenendosi rigorosamente al diritto internazionale e ai principi della Carta.
Inoltre, il Kenya ha evidenziato l'importanza cruciale del coinvolgimento dell'Unione Africana (UA). Tale impegno, in linea con il principio dell'UA di "soluzioni africane alle sfide africane", è visto come un complemento indispensabile agli sforzi delle Nazioni Unite per promuovere una soluzione equilibrata, pacifica e sostenibile.
La Decolonizzazione come Dovere di Giustizia:
In conclusione, il Kenya ha ribadito con forza la convinzione che la decolonizzazione non sia un capitolo chiuso della storia, ma una questione di giustizia continua. Il Paese ha saggiamente notato: "La storia ci insegna che la libertà, la pace e la riconciliazione non si ottengono con la forza, ma attraverso il dialogo e il rispetto della dignità umana".
Infine, ha sottolineato come il popolo saharawi, al pari di tutti i popoli che ancora attendono i propri diritti inalienabili, meriti il fermo impegno della comunità internazionale nel mantenere la promessa sancita dalla storica Risoluzione 1514 (XV) dell'Assemblea Generale.
