Boumerdes (Algeria), 8 agosto 2025 – La quinta giornata dell’Università Estiva per dirigenti del Fronte Polisario e funzionari dello Stato Saharawi si è aperta con una serie di conferenze di alto livello, affrontando le dimensioni militari, politiche e mediatiche della lotta per la liberazione del Sahara Occidentale.
Rapporto militare: il fallimento della strategia marocchina
Il comandante della 4ª Regione Militare dell’Esercito Popolare di Liberazione Saharawi (SPLA), sergente maggiore Habouha Brika, ha presentato il rapporto operativo dall’avvio della ripresa della lotta armata, durante la conferenza intitolata “Sviluppi sul campo della guerra nel Sahara Occidentale”.
Brika ha evidenziato la falsità dell’illusoria superiorità militare del Marocco, sottolineando come l’ingegnosità e la precisione delle operazioni saharawi abbiano progressivamente eroso le capacità dell’esercito di occupazione.
Citazioni da libri, rapporti e testimonianze di ufficiali marocchini hanno confermato – secondo il comandante – l’incapacità del Marocco di ottenere una vittoria militare, spiegando così le ripetute richieste di cessate il fuoco.
Brika ha illustrato la strategia della guerra di logoramento adottata dall’SPLA: attacchi mirati, continui e a sorpresa, volti a sfinire il nemico senza impegnarsi in scontri frontali su larga scala. Ha inoltre descritto due fasi principali delle operazioni:
- 2020/2022: colpire le linee di fronte, le unità di artiglieria e di ricognizione.
- 2022/2025: espansione agli attacchi contro comandi, centri di comunicazione, aeroporti e infrastrutture logistiche.
Il comandante ha riconosciuto che il Marocco basa la propria strategia su droni, artiglieria di precisione e fortificazioni, ma ha ribadito come tali misure si siano rivelate insufficienti a fermare le iniziative saharawi, che mantengono il controllo dell’agenda sul campo.
Criminalità e minaccia alla sicurezza regionale:
Nel pomeriggio, il docente e accademico algerino Dr. Bakay Nourredine ha tenuto una lezione intitolata “L’alleanza tra criminalità organizzata, terrorismo e riciclaggio di denaro”.
Nourredine ha denunciato il Regno del Marocco come principale produttore e trafficante di droga nella regione, con un giro d’affari stimato in 30 miliardi di dollari. Ha inoltre accusato Rabat di finanziare gruppi terroristici, reti criminali e traffici d’armi, ignorando norme internazionali e principi di buon vicinato, minacciando così la pace e la stabilità regionale.
Il ruolo dei media nella liberazione:
La giornata si è conclusa con la conferenza del Dr. Hassan Khaloufi, caporedattore del canale nazionale algerino TV El Watania e docente universitario, dal titolo “Media e sfide nella regione”.
Khaloufi ha sottolineato la responsabilità storica e professionale dei media nel sostenere cause giuste, mobilitare l’opinione pubblica internazionale e contrastare la disinformazione sul Sahara Occidentale.
Ha esortato a utilizzare le nuove tecnologie e i social media per diffondere contenuti nelle lingue internazionali, in particolare l’inglese, così da ampliare la solidarietà globale. Ha inoltre ricordato l’esperienza della rivoluzione algerina come esempio dell’uso strategico dei media per difendere identità e libertà.
Unità tra azione militare, politica e comunicativa:
Le tre sessioni hanno messo in evidenza come la lotta saharawi non si limiti al fronte militare, ma richieda una sinergia tra azione armata, contrasto alle minacce regionali e battaglia dell’informazione.
L’Università Estiva di Boumerdes proseguirà nei prossimi giorni con ulteriori attività culturali, politiche e di formazione per rafforzare le competenze e la coesione dei quadri saharawi nella lotta per la libertà e l’indipendenza.
