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Università estiva a Boumerdès: Esperti e leader Saharawi riaffermano la legittimità della lotta per l'indipendenza



Boumerdès, 7 agosto 2025 – La terza giornata dell’Università Estiva per i dirigenti del Fronte Polisario e dello Stato Saharawi, in corso presso l’Università Mohamed Bougara di Boumerdès, si è rivelata un'importante piattaforma di confronto tra esperti, accademici e rappresentanti istituzionali sulla situazione del Sahara Occidentale. Al centro dei lavori, l’impatto delle trasformazioni geopolitiche globali, la lotta legale internazionale e la diplomazia saharawi, strumenti fondamentali nella causa di autodeterminazione del popolo saharawi.

La causa saharawi: legata alla volontà del popolo

Il professor Oussama Bouchmakh, docente di Scienze Politiche all’Università di Tissemsilt, ha sottolineato che la causa saharawi ha compiuto progressi significativi, diventando ormai indissolubilmente legata alla volontà del suo popolo. “Viviamo un periodo di trasformazioni geopolitiche che devono essere colte come opportunità per rafforzare la lotta di liberazione”, ha dichiarato.

Sulla stessa linea, il Dott. Ben Sghir Abdel Azim, Preside della Facoltà di Giurisprudenza e Scienze Politiche dell’Università di Boumerdès, ha descritto la situazione attuale come un “punto di svolta decisivo” che impone un approccio integrato tra azione militare e diplomatica, volto alla conquista dell’indipendenza.

Il Dott. Karim Rghouli (Università di Sétif) ha insistito sull'importanza di un’azione congiunta per affrontare le sfide alla sicurezza in Africa, con un approccio globale che includa la soluzione del conflitto nel Sahara Occidentale.

Tutti i relatori hanno concordato sulla natura decoloniale della questione saharawi, ribadendo che il regime marocchino non detiene alcun diritto legittimo sul territorio occupato.


Risorse naturali e sovranità: la battaglia legale del Fronte Polisario

Il consigliere speciale del presidente della Repubblica Saharawi, Oubi Bouchraya Bachir ha approfondito il tema della battaglia legale in corso in Europa, sottolineando il valore della sentenza della Corte di Giustizia dell’UE del 2018, che ha annullato l’accordo di pesca tra l’UE e il Marocco, riconoscendo il diritto del popolo saharawi alla sovranità sul proprio territorio e sulle sue risorse.

Bouchraya ha ricordato che, nonostante il rinnovo dell’accordo nel 2019, il Fronte Polisario ha intrapreso un nuovo ricorso, culminato nella sentenza dell’ottobre 2024, che ha sancito l’illegalità di ogni accordo economico che coinvolga il Sahara Occidentale senza il consenso del suo popolo. Questa decisione ha anche imposto l’etichettatura dei prodotti provenienti dal territorio con il codice doganale “EH”.

L'accademico algerino Benmansour Abdelkrim ha definito la sentenza della Corte un “quadro giuridico fondamentale” per la causa saharawi, ribadendo che il Sahara Occidentale e il Marocco sono “territori distinti e separati” e che il Fronte Polisario è l’unico legittimo rappresentante del popolo saharawi. Ha inoltre evidenziato l'importanza di un referendum, in linea con il diritto internazionale e con l’ormai storico parere della Corte Internazionale di Giustizia del 1975.


Sostegno algerino e diplomazia internazionale:

Nel suo intervento, il segretario generale del Fronte di Liberazione Nazionale (FLN) algerino, Abdelkrim Benmebarek, ha riaffermato il sostegno incondizionato del suo partito alla causa saharawi, definendola “una lotta giusta di decolonizzazione” e paragonandola alla guerra di liberazione algerina. “Il diritto all’autodeterminazione non è negoziabile”, ha dichiarato. Ha poi esteso il messaggio di solidarietà anche alla Palestina, ribadendo l’impegno dell’Algeria per la giustizia e la libertà dei popoli oppressi.

Il dirigente FLN è stato accolto da una delegazione del Fronte Polisario guidata da Mrabih Mami, direttore dell’Università Estiva, e dall’ambasciatore saharawi in Algeria Khatri Adouh.


Diplomazia saharawi: una rete globale per l’autodeterminazione:

Il rappresentante permanente aggiunto presso l’Unione Africana, Malainin Lakhal, ha illustrato i successi diplomatici ottenuti dal Fronte Polisario a partire dagli anni ’70. Ha ricordato l’ammissione della Repubblica Saharawi all’Unione Africana nel 1982, una mossa strategica che ha isolato il Marocco e legittimato la presenza saharawi nella diplomazia africana e internazionale.

Lakhal ha elogiato il ruolo sinergico della diplomazia ufficiale e di quella popolare: dalle associazioni civili, ai sindacati, agli attivisti sociali fino ai parlamentari nei paesi europei. Ha anche sottolineato l’impatto della diaspora saharawi, capace di esercitare pressione politica attraverso manifestazioni, campagne di sensibilizzazione e dialoghi con le istituzioni, in particolare in Spagna e Francia.


Conclusioni: una lotta destinata alla vittoria

Dalle sessioni dell’Università Estiva emerge un quadro chiaro: la causa saharawi è oggi più viva che mai, sorretta dalla legittimità internazionale, da un popolo determinato, da una diplomazia dinamica e da importanti successi legali e politici.

Come dichiarato dal Dott. Benmansour:

“Finché un popolo combatte per liberare la propria terra e costruire uno Stato indipendente – come tutte le nazioni che hanno lottato contro la colonizzazione – il suo trionfo è inevitabile.”

L’Università Estiva di Boumerdès continuerà fino al 13 agosto, con la partecipazione di oltre 400 dirigenti del Fronte Polisario, consolidando il fronte intellettuale e politico per la libertà del Sahara Occidentale.

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