Pomarance, 8 agosto 2025 – Dopo molti anni di assenza, Pomarance ha ritrovato il sorriso e l’energia dei Piccoli Ambasciatori di Pace Saharawi. Giovedì 7 agosto, dieci bambini – sei maschi e quattro femmine tra gli 8 e gli 11 anni – accompagnati da due giovani educatrici, sono stati ospitati dall’Amministrazione comunale per una giornata all’insegna dell’accoglienza, della condivisione e della solidarietà internazionale.
L’iniziativa, fortemente voluta dal Comune, era stata annunciata con emozione dal sindaco Graziano Pacini, che aveva scritto sulla pagina ufficiale:
“Fa un certo effetto immaginare, dopo tantissimo tempo, di rivedere un gruppo di bambini saharawi nella nostra Sala Consiliare, accolti dalla nostra comunità. Sarà una giornata speciale, di quelle che lasciano il segno e che ci ricordano l’importanza della solidarietà.”
Un ritorno dal forte valore simbolico:
Un programma tra natura, cultura e tradizione:
Progetti per il futuro:
Il sindaco Pacini ha espresso la volontà di dare continuità all’accoglienza:
“L’anno prossimo, se avremo le forze, potremo tornare ad accogliere un gruppo per più giorni, come ai tempi dell’associazione di Elio Bozzi. È un sogno che possiamo realizzare insieme.”
Pomarance vanta un legame storico con la causa saharawi: nel 1997 ha siglato un Patto di Amicizia con il Comune di Gleibat El Fula, nella provincia tendopoli di Dakhla, e di recente ha aderito alla Rete Nazionale di Solidarietà con il Popolo Saharawi. Il Consiglio comunale ha inoltre approvato due mozioni a sostegno del riconoscimento della Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD) e dello Stato di Palestina.
Un gesto che unisce memoria e speranza:
La giornata ha restituito alla comunità l’emozione e la freschezza dei sorrisi dei bambini, promemoria vivente del valore della pace e della dignità umana. Come ha ricordato il messaggio diffuso dal Comune:
“Se oggi, passando per il centro storico o al mercato, avete visto bambini sorridenti con occhi curiosi e due giovani ragazze al loro fianco… sì, erano proprio loro. Non ignoriamoli. Salutarli significa far parte di un mondo più giusto.”
Un piccolo grande passo verso un futuro di solidarietà, partendo da una comunità che non ha dimenticato l’importanza dell’accoglienza.
