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Il Congresso USA respinge con il 98% dei voti la proposta marocchina contro il Fronte Polisario: pesante sconfitta per Rabat



Washington D.C., 9 luglio 2025 – Con una schiacciante maggioranza del 98%, il Congresso degli Stati Uniti ha respinto una proposta di legge fortemente voluta da gruppi politici vicini al regime marocchino, che mirava a designare il Fronte Polisario come organizzazione terroristica.

La bocciatura quasi unanime della mozione rappresenta una sonora sconfitta diplomatica per il Marocco e un segnale politico inequivocabile da parte della classe dirigente statunitense a sostegno della legalità internazionale.

La proposta, identificata come H.R. 4119, era stata presentata il 24 giugno 2025 dal deputato repubblicano Joe Wilson (Carolina del Sud), noto per le sue posizioni filo-marocchine, e co-firmata da un solo rappresentante democratico di secondo piano. Il disegno di legge, che proponeva l’imposizione di sanzioni contro il Fronte Polisario, non ha mai superato lo stadio iniziale di presentazione in commissione. Secondo il portale indipendente GovTrack.us, la sua probabilità di approvazione era stimata intorno al 2%, rendendolo di fatto una manovra priva di futuro legislativo.

Una proposta propagandistica senza fondamento giuridico:

Secondo analisti e osservatori indipendenti, l’H.R. 4119 rappresentava più un atto di propaganda politica che una reale iniziativa legislativa. Il suo obiettivo apparente era quello di delegittimare il Fronte Polisario e, con esso, l’intero movimento saharawi per l’autodeterminazione, in linea con la narrativa ufficiale di Rabat.

Tuttavia, la netta opposizione del Congresso ha confermato la tenuta del consenso politico e istituzionale statunitense nei confronti del diritto internazionale, respingendo tentativi di strumentalizzazione securitaria e disinformazione.

Il Fronte Polisario è riconosciuto come unico e legittimo rappresentante del popolo saharawi sia dall’Unione Africana, di cui la Repubblica Araba Saharawi Democratica (RASD) è Stato membro, sia dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, che considera il Sahara Occidentale un territorio non autonomo in attesa di decolonizzazione, come stabilito dalla Risoluzione 1514 (1960) dell’Assemblea Generale.

Il quadro legale e il ruolo del Polisario nel processo di pace:

Le decisioni della Corte Internazionale di Giustizia (1975) e le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite hanno confermato che:

- Il Marocco non detiene alcuna sovranità legittima sul Sahara Occidentale;

- Il Fronte Polisario è un attore politico imprescindibile nel processo di pace e negoziazione;

- Il popolo saharawi ha pieno diritto all’autodeterminazione, compresa l’opzione dell’indipendenza.

Tentativi di criminalizzare questo movimento di liberazione, in assenza di qualsiasi fondamento fattuale o legale, rappresentano un pericoloso precedente e una distorsione del quadro normativo internazionale.

Una chiara presa di posizione politica degli Stati Uniti:

La bocciatura della mozione anti-Polisario arriva in un contesto di crescente attenzione internazionale verso la causa saharawi e verso le violazioni dei diritti umani nei territori occupati dal Marocco. Essa segna un chiaro rifiuto delle campagne di pressione politica condotte da lobby filo-marocchine negli Stati Uniti e rafforza la credibilità delle istituzioni americane nel difendere il principio di autodeterminazione.

Il Centro per la Solidarietà con il Sahara Occidentale (CASO) ha accolto con favore la decisione del Congresso, definendola “una vittoria della verità sul tentativo di manipolazione geopolitica” e ribadendo l’invito a tutti i rappresentanti eletti e alla società civile a rifiutare la criminalizzazione della legittima lotta del popolo saharawi.

Conclusione: legalità internazionale contro propaganda

Il voto del Congresso degli Stati Uniti rappresenta un punto di svolta che potrebbe avere ripercussioni significative nella diplomazia globale legata al conflitto del Sahara Occidentale. In un’epoca segnata da campagne di disinformazione e strumentalizzazioni geopolitiche, la riaffermazione del diritto internazionale – e del ruolo del Fronte Polisario come interlocutore legittimo – assume un valore politico e morale fondamentale.

Se gli Stati Uniti intendono davvero essere al fianco della giustizia e della legalità, il loro compito ora sarà rafforzare il sostegno a un processo di pace equo, sostenere il referendum sull’autodeterminazione e denunciare apertamente le violazioni commesse nei territori occupati.

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