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Grottaminarda accoglie i bambini saharawi: la piccola Nazza simbolo di libertà e speranza



Grottaminarda, 10 luglio 2025 – Con il sorriso tenero e fiero di Nazza, sette anni, definita affettuosamente “la regina del Sahara Occidentale”, Grottaminarda ha dato mercoledì 9 luglio un forte segnale di solidarietà internazionale, accoglienza e consapevolezza civile. L’arrivo dei dieci bambini saharawi, accompagnati da due accompagnatori, rientra nel programma “I piccoli ammbasciatori di pace promosso da ANPAS.

Una colazione che sa di futuro:

La giornata è iniziata con un incontro istituzionale presso il Municipio, dove i bambini sono stati accolti dal sindaco Marcantonio Spera, dalla delegata all’Istruzione Marilisa Grillo, dal presidente della Pubblica Assistenza Michele De Luca e da numerosi volontari e cittadini. Un momento semplice, ma carico di significato: una colazione condivisa, sorrisi e parole di vicinanza, per testimoniare che l’umanità non conosce confini quando si nutre di giustizia e compassione.

“Spesso siamo distratti e potremmo fare molto di più – ha detto il sindaco Spera – ma oggi rinnoviamo l’impegno a sostenere la causa saharawi e ad alzare la voce contro l’ingiustizia. Voi, bambini, siete testimoni viventi di un popolo che chiede libertà e pace.”

Il primo cittadino ha anche annunciato che a breve sarà convocato un consiglio comunale per discutere il riconoscimento dello Stato di Palestina, a conferma di una politica locale attenta ai diritti dei popoli oppressi.

La voce del Fronte Polisario e l’impegno dei volontari:

Jalil e Lahbela, i due accompagnatori, hanno portato i saluti del popolo saharawi, ringraziando la comunità di Grottaminarda per l’ospitalità. Hanno sottolineato come, nonostante l’occupazione del Sahara Occidentale e le dure condizioni di vita nei campi profughi, il popolo saharawi abbia costruito una società organizzata, con scuole, ospedali e un governo in esilio: la Repubblica Araba Saharawi Democratica.

“Noi vogliamo solo la pace – ha affermato il giornalista saharawi Kalil Mohamed, presente all’incontro – ma viviamo sotto l’occupazione e la repressione. È grazie a progetti come questo che i nostri figli possono vedere da vicino cosa significa vivere in libertà.”

Michele De Luca, presidente dei volontari della Pubblica Assistenza di Grottaminarda, ha ricordato il valore formativo di questa esperienza:

“Questi bambini vivono in una realtà senza istituzioni civili: sono affamati di conoscere, di capire come funziona un Paese libero. Il 95% di loro frequenta la scuola nei campi, molti proseguono gli studi all’università, spesso in Spagna. Questo racconta molto della dignità e della determinazione del popolo saharawi.”

Un programma ricco di umanità e cultura:

La delegata all’Istruzione, Marilisa Grillo, ha illustrato le attività previste per i prossimi giorni: laboratori, giochi, visite culturali, momenti di incontro con le famiglie del territorio. L’obiettivo è offrire non solo svago, ma relazioni umane autentiche, un’esperienza che possa lasciare un segno profondo, tanto nei piccoli ospiti quanto nei cittadini di Grottaminarda.

La Pubblica Assistenza ha già provveduto ad accompagnare i bambini presso i centri sanitari locali per le visite mediche di routine, a conferma della cura e dell’attenzione riservata a ogni aspetto del loro soggiorno.

Un gesto che vale più di mille parole:

L’incontro si è concluso con un momento emozionante: i bambini hanno donato al sindaco la bandiera della Repubblica Saharawi, insieme ad altri omaggi simbolici. In cambio, hanno ricevuto piccoli regali e un’invitante cena conviviale organizzata in loro onore.

In un mondo segnato da guerre, ingiustizie e indifferenza, Grottaminarda si è distinta ancora una volta per il suo spirito solidale. L’arrivo dei bambini saharawi è stato molto più di una visita istituzionale: è stato un messaggio vivente di pace, una lezione di civiltà, una carezza collettiva a un popolo che lotta ogni giorno per il diritto alla propria terra e alla propria identità.

E oggi, con Nazza – la più piccola, la più sorridente, la “reina” del Sahara – un intero popolo ha trovato voce e speranza nel cuore dell’Irpinia.

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